Gli epurati di Berlusconi sono le mele marce di Abbiati?

Arianna Sironi è nello staff di SpazioMilan.it dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, ed è una delle prime firme del sito. Ha condotto con il vicedirettore Daniele Mariani “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere su Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT). Da luglio 2015 collabora col Giornale di Cantù.
Arianna banner 2014

Vende, ma sempre con quel “se” davanti alla frase che fa diventare tutto ipotetico. Se i cinesi dimostreranno di avere i soldi necessari, se i cinesi saranno disposti a investire, se accetteranno di averlo per altri tre anni. Tutti mattoncini che, messi uno sopra l’altro, potrebbero far crescere una montagna difficilmente scalabile. Intanto Silvio Berlusconi, intervistato ieri da Telelombardia, ha specificato che il Milan della prossima stagione non ripartirà da 4 giocatori.

Nella fattispecie questa volta si sono fatti anche nomi e cognomi. Via da Milanello Philippe Mexes, Alex, Mario Balotelli e Kevin Prince Boateng. Quattro nomi che fanno il paio con quelli che Christian Abbiati, in una recente intervista, aveva definito “mele marce” (“Brocchi ha ragione, ci sono stati 4-5 elementi che non hanno fatto quanto gli veniva chiesto. E non parlo di errori tecnici. Il fatto è che se ce n’è solo uno lo controlli e lo isoli, ma cinque sono tanti ed è tutto molto più complicato”). Il quinto sembra facilmente individuabile in Jeremy Menez, giocatore per cui il presidente ha però un debole e che quindi potrebbe essere stato escluso proprio per questo motivo.

Pochi dubbi nel definire terribile la stagione di Philippe Mexes, coronata dal selfie papale e Mario Balotelli che tra pubalgia e zero incisività si è guadagnato un biglietto di ritorno verso Liverpool. Arrivato a gennaio, Boateng è stato una specie di fantasma a Milano: pochi minuti e una condizione fisica più che approssimativa, senza fiducia sia con l’odiato Mihajlovic che poi con Brocchi. L’unico per cui la definizione di mela marcia potrebbe stridere è Alex, ma potrebbe essere emblematico il fatto che in finale di Tim Cup, l’allenatore non abbia scelto il brasiliano ma si sia affidato a Zapata. Mele marce o no, il Milan da loro non ripartirà. E su questo tutti saranno d’accordo col presidente.

Impostazioni privacy