Lavagna tattica: il Bologna di Donadoni

Vincere e convincere. Il motto del Milan di Berlusconi da trent’anni a questa parte che anche domani, in ottica Bologna, sarà il “Vangelo” da seguire. Il Diavolo è atteso da un’altra partita cruciale: battere il Bologna è un dovere per continuare a coltivare ambizioni europee senza giocarsi tutto in Coppa Italia, migliorare il gioco (nonostante i miglioramenti professati dal presidente, ndr) un dovere di Brocchi per meritarsi la conferma in panchina e arrivare al match contro la Juventus in buone condizioni. Di fronte, i rossoneri avranno un super ex: quel Roberto Donadoni già straordinario campione dell’epoea berlusconiana e oggi allenatore stimato in Italia e all’estero.

Il camaleontico Bologna di Donadoni sarà un avversario tutto da scoprire: a livello tattico, in virtù della bravura dell’ex tecnico del Parma a preparare le gare nel dettaglio e nello studiare gli avversari, ma anche dal punto di vista psicologico e caratteriale. I felsinei, dopo un inizio di stagione disastroso, hanno cambiato tecnico (Delio Rossi) e si sono risollevati, inanellando un filotto di risultati e prestazioni. La salvezza acquisita con largo anticipo e qualche defezione pesante (su tutte Destro) hanno portato i rossoblu ad allentare la tensione e mollare il colpo: il risultato è un andamento lento rispetto alle meraviglie viste all’inizio del cambio in panchina. Pur mantenendo, ovviamente, una qualità media della rosa da parte sinistra della classifica, con un interessante mix di giovani talenti come Diawara e Masina e di calciatori esperti e di categoria superiore come i vari Destro, Giaccherini, Mirante e tanti altri.donadoni milan-parma (spaziomilan)

Attenzione alle sorprese, dunque, anche se il Bologna dovrebbe schierarsi con una sorta di 4-2-3-1: la classica linea a quattro uomini, due mediani (occhio al gioiellino Diawara, giovane ma già estremamente completo), due esterni tecnici e rapidi e un trequartista libero di svariare dietro un’unica punta. Un modulo ideale per occupare il campo in ampiezza e quello perfetto per mettere in crisi il rombo del Milan, incapace di realizzare un’efficace occupazione degli spazi e in particolare delle fasce. Dove Donadoni, invece, potrà contare sugli imprevedibili Mounier e Giaccherini: l’out mancino, con l’ex Juve e Masina più indietro, potrà creare serissimi problemi. Molto, tuttavia, dipenderà dall’atteggiamento: se il Bologna giocherà con attenzione e cattiveria, metterà in difficoltà il Milan. E difficilmente, data l’occasione unica di affrontare un Diavolo così modesto, mancherà il cosiddetto “occhio della tigre”.

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