Dal Leicester alla prima Juve di Conte: Milan, guardati intorno per tornare grande

Simone Basilico è nello staff di SpazioMilan.it dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, e collabora con Sprint&Sport, giornale di informazione sportiva di calcio giovanile e dilettantistico di Lombardia e Piemonte. E’ una delle prime firme del sito, specializzato nel settore giovanile rossonero.

editoriale basilico

E’ per favole come quella che ha scritto il Leicester di Ranieri che amiamo il calcio. Storie da raccontare all’infinito dove Golia, a volte, non vince. Esultano quelli che sulla carta non dovrebbero esultare. Alzano le mani al cielo coloro i quali erano dati per spacciati. Vincono i campionati le squadre che al gong del mercato estivo nemmeno erano quotate. E il Milan, il nostro caro, amato, e ultimamente troppo bistrattato Milan, deve solo guardarsi intorno per ritornare grande.

Una mia docente del liceo mi diceva che “l’emulazione è sinonimo di leadership”. Mai frase fu più vera. Il Leicester che guarda tutti dall’alto verso il basso sulla criniera della Premier League è l’esempio di come una squadra tecnicamente inferiore ad altre sette-otto del campionato possa alla fine tagliare il traguardo davanti a tutti. E non importa se le altre hanno avuto problemi, creato uragani e raccolto tempeste, conta il risultato: hanno vinto. E la gente si ricorderà solo di questo. Ma non basta “il gruppo”, quello che Ranieri ha saputo magistralmente plasmare durante tutto l’anno. Serve anche quel qualcosa in più che scatta nella testa dei giocatori e gli faccia capire che “ora o mai più”, che è arrivato il momento di riprendersi quello che gli spetta. E’ il caso della prima Juventus di Antonio Conte. I bianconeri chiudono le annate 2009-10 e 2010-11 al 7° posto, la piazza ribolle e c’è bisogno di un condottiero che compatti tutto l’ambiente, riporti unità d’intenti in società e conduca tutti verso il successo. Ed è esattamente ciò di cui abbiamo maledettamente bisogno noi, oggi, dopo essere stati alla deriva per troppo tempo.

Se la mia professoressa aveva ragione, non bisogna far altro che copiare le soluzioni sotto gli occhi. Senza pensare alternative innovative come “il calcio champagne degli anni d’oro”, senza chissà quali acquisti o cessioni, senza proclami fantascientifici e stralunati. Torniamo ad essere il Milan e saranno poi gli altri a volerci emulare.

Twitter: @SBasil_10

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