Meani: “Calciopoli? Le intercettazioni distorcono tutto”

Leonardo Meani, ai microfoni del Corriere.it, è tornato a parlare di Calciopoli.

Queste, in merito, le sue dichiarazioni: “Durante i processi, mi hanno dipinto come un delinquente. Arbitri e assistenti erano persone che conoscevo da tempo. Le intercettazioni distorcono tutto, perché, chi deve interpretare, non conosce il contesto in cui due persone che si frequentano parlano tra loro. Nel mio caso, è fin troppo semplice dimostrare che, se anche ci fosse stato un tentativo di avere un arbitro o un assistente amico, il Milan non ne avesse mai ricavato vantaggi”. Meani2

E ancora: “Nella mia intercettazione con Mazzei, vice di Pairetto e Bergamo, ad esempio, espressi un gradimento per Puglisi come guardalinee per Milan-Chievo, dopo un’ingiusta sconfitta a Siena. Pur vincendo uno a zero, subimmo due errori arbitrali gravi, tra cui un gol annullato a Crespo per fuorigioco inesistente. Con Galliani, avevo rapporti cordiali. Berlusconi? L’ho incrociato tre volte in tutto. Io licenziato dal Milan? Non ha senso rivangare. Sono tornato a fare il ristoratore a tempo pieno e ho abbandonato il mondo del calcio”.

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