Stoccata a Miha e carezza a Brocchi: i diversi pesi berlusconiani per la panchina

In un monologo senza freni di circa tre minuti c’è tempo per affrontare ogni tipo di tematica: dalle questioni societarie, alla cessione delle quote, facendo un tuffo nella storia gloriosa per finire nella meno brillante attualità. Occasione per parlare di calcio dunque, quello vero, quello giocato sul campo, quello gestito e orchestrato dagli allenatori, ed è proprio sul tema tecnico che Berlusconi si sbizzarrisce.

Ho il Milan nel cuore e soffro quando va male. Forse un po’ più di voi, perché per farlo grande ho investito più di un miliardo di euro. Solo nell’ultimo anno, ben 152 milioni. Eppure converrete con me che non abbiamo mai visto il Milan giocare così male come quest’anno”. Obiettivo Sinisa Mihajlovic, colpito e affondato, anzi, esonerato. Il presidente rossonero pur senza citarlo, scrive la Gazzetta dello Sport, torna ad attaccare apertamente il gioco ed il modo di dirigere del serbo: Silvio, fin dai primi contatti dello scorso anno per il dopo Inzaghi, non era mai stato pienamente convinto dall’ex Sampdoria ma, fortemente consigliato da Galliani, aveva comunque dato il suo benestare.

Berlusconi Mihajlovic

Per un tecnico che viene “abbattuto”, ce n’è uno che viene difeso in mondo visione. Cristian Brocchi, scelta direttissima del patron milanista, trova nella dichiarazioni affidate a Facebook un vero e proprio paracadute salva carriera: “Ho trovato il coraggio di cambiare, per arrivare alla finale con la Juventus con qualche speranza in più. In effetti, mi sembra che nel gioco qualche miglioramento si sia visto. Avevamo in casa Brocchi, ottimo allenatore della nostra Primavera. Gli ho chiesto un atto di coraggio e lui mi ha detto di sì. E’ un persona seria, conosce bene lo stile Milan fin da quando giocava nei nostri pulcini. Ha avuto poco tempo per intervenire sui giocatori e per provare i nuovi schemi di gioco […] lasciamolo lavorare in serenità fino al 21 maggio, poi decideremo il da farsi”. Data fissata dunque, la finale di Tim Cup snodo cruciale per il prosieguo della sua carriera rossonera.

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