Ecco i soldi dei cinesi: 100 ora, 400 fino al 2020. L’annuncio il 7 luglio, ma il closing dopo il mercato

Il Milan parlerà cinese in mancanza di intoppi nella prossima settimana. Berlusconi deve ancora decidere e completare il recupero, ma intanto i manager di Fininvest stanno bruciando le tappe per far sì che il 7 luglio, giorno del raduno, coincida con l’annuncio dell’accordo per il preliminare di contratto che – non subito – porterà alla vendita del 70% della società per 500 milioni di euro.

Se da un lato Galliani e Gancikoff dialogano sulle singole scelte di mercato, i tecnici sono invece impegnati a definire una sorta di protocollo che aiuti a governare il club nell’ormai imminente campagna acquisti-cessioni. Le cose procedono velocemente e sono stati messi in chiaro dei passaggi importanti: fra il “signing” e il definitivo “closing”, spiega La Gazzetta dello Sport, si arriverà a settembre e cioè quando le liste di trasferimento saranno chiuse. Tempo indispensabile per espletare le formalità legali legate a un’operazione del genere, appese ai pareri delle Authority dei rispettivi paesi e al via libera degli organismi sportivi. Negli accordi fra le parti è stato chiarito che gli acquirenti investiranno 400 milioni entro il 2020 e i compratori, nel loro primo esercizio, sembrano disposti a spendere un centinaio di milioni per rinforzare la squadra. Silvio ha così ricevuto solide rassicurazioni e godrebbe sicuramente della presidenza onoraria fino al 2019. In questo senso tutto lascia intendere che Galliani, in silenzio ma al lavoro, conserverà la supervisione della sfera tecnica, aspettando di capire se poi servirà l’ingresso di nuove figure.

BerlusconiMa i protagonisti sono anche consapevoli che in estate potranno presentarsi varie situazioni delicate. Per esempio: su chi devono ricadere i rischi di un eventuale colpo? E se Berlusconi volesse togliersi uno sfizio personale? Ecco perché nell’intesa vengono messi in preventivo gli enigmi più disparati: una cautela indispensabile per gestire al meglio l’immediata rivoluzione. I presupposti, comunque, segnalano che saranno ingenti le risorse a disposizione per il mercato: i 90 milioni spesi un anno fa, insomma, non è difficile eguagliarli. Sempre se si venderà.

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