Maldini: “Io al Milan? Assolutamente no: io e l’attuale società abbiamo visioni del tutto opposte”

Paolo Maldini, ai microfoni di Telelombardia, ha parlato dell’attuale situazione rossonera e delle possibilità di entrare a far parte dello staff dirigenziale del club di Via Aldo Rossi.

Queste, in merito, le sue dichiarazioni: “Direi che, al momento, al Milan, c’è un po’ di confusione. La figura del doppio amministratore delegato non funziona: c’è mancanza di unità d’intenti tra Adriano Galliani e Barbara Berlusconi. Manca un progetto e, rispetto a una volta, sono diminuiti gli investimenti. Avere avuto cinque allenatori, tra cui tre esordienti, negli ultimi anni, non aiuta. Io sono comproprietario del Miami FC, ma, all’interno della società, non ho nessun ruolo: li ho semplicemente aiutati a trovare un allenatore e un direttore sportivo. A differenza di quello che si dice, io vivo a Milano, non negli Stati Uniti. Ho sempre cercato di costruire il mio futuro basandomi esclusivamente su me stesso, senza chiedere nulla a nessuno. Ho fatto la carriera che ho fatto senza mai scendere a compromessi e, una volta terminata, mi sono creato alternative al calcio. Non è detto che chi sia stato un grande campione, all’interno di un club, debba anche essere un dirigente. La verità è che, in questi ultimi anni, molte persone che hanno lavorato al Milan mi hanno cercato per chiedermi aiuto. In questi anni, mi hanno chiamato Leonardo, Allegri, Seedorf e Barbara Berlusconi: sono sempre andato ad ascoltarli. Ho una bellissima vita, che non è fatta solo di calcio. In ogni caso, rimarrò sempre appassionato di calcio e tifoso del Milan. Non sono io che chiamo, per avere piaceri, ma sono gli altri che mi contattano, chiedendomi aiuto. Se io dovessi, un giorno, prendere un ruolo operativo, in una società come il Milan, vorrei essere responsabile e avere diritto di scelta. Di conseguenza, credo soltanto di dovere rispettare il fatto che l’attuale dirigenza rossonera non abbia visto in me la persona idonea a qualche ruolo interno al club. Galliani? A livello di competenze calcistiche, il Milan ha problemi. Per quanto riguarda l’area tecnica, i rossoneri hanno gravi lacune. Chi mi ha chiamato, voleva un supporto tecnico-tattico. Il problema non è che Maldini non lavori per il Milan, ma che i tanti ex campioni del Milan non abbiano avuto un posto in società. Questo non succede al Bayern“.

Paolo Maldini

E ancora: “L’attuale situazione rossonera? Credo che i giocatori abbiano ben chiaro come si sia arrivati a determinati risultati. A mio avviso, il Milan ha pensato che i grandi campioni del passato potessero essere sostituiti da giocatori meno forti e che la società bastasse. Noi ci eravamo divisi i compiti e c’era grande rispetto dei ruoli. Tra area tecnica, giocatori e allenatori, c’era una gestione autonoma di quello che era Milanello. Questo, dalla società, non è stato capito. Mi spiace che tanti ragazzi che sono stati al Milan vogliano ridare qualcosa a questa società, ma non ne abbiano la possibilità. Questo discorso non riguarda soltanto me. Credo sia assurdo pensare a una nuova proprietà. Se ne parla da anni. Il Presidente Berlusconi, a cui voglio bene, sa come sono fatto e credo mi apprezzi. Giustamente, io faccio le mie valutazioni, in merito alla nostra possibile compatibilità o meno. Se io sia ancora disponibile? All’interno della società attuale, assolutamente no: abbiamo visioni completamente opposte. Dico questo non per essere snob, ma perché mi sono creato una vita fuori dal calcio. Il futuro del Milan, se ci fosse il cambio di proprietà? Non sono domande da fare a me. Se io acquistassi una società, per settecentocinquanta milioni, vorrei dare la mia impronta al mio nuovo club. Mi sembra strano che la società non scelga gli uomini da mettere. Poi, non so quale sarà l’evoluzione della vicenda. Un Milan di proprietà cinese? Sarebbe una svolta epocale, però, dobbiamo abituarci a questi investitori stranieri. E’ successo nei campionati più importanti d’Europa e, di conseguenza, succederà anche in Italia. Non dobbiamo però dimenticare ciò che di unico ha fatto Berlusconi, nonostante le critiche che ci sono state“.

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