Bacca e Zapata, paradossi colombiani sul mercato

Doveva essere la Copa America del Tricolor Nacional, così non è stata. Doveva essere la Copa America della consacrazione, bisognerà attendere ancora. Doveva essere la Copa America per bissare lo storico trionfo del 2001, ma nonostante la presenza dell’ex capitano Cordoba, gli uomini di Pekerman sono crollati ad un passo dalla storia. Ci riproveranno, questo certo, ma è fuor di dubbio come dall’ambiente cafeteros ci si aspettasse molto, moltissimo, dalla kermesse appena conclusa. I favori del pronostico erano tutti dalla parte argentina, sia chiaro, ma è innegabile come la compagine al 3 posto del ranking mondiale potesse e dovesse dare e fare di più. La sconfitta con il Cile, in semifinale, non è giustificabile per approccio mentale alla gara e per la completa disorganizzazione mostrata in campo. Nel fracasso sudamericano, tale è stato definito dagli stessi media, due rossoneri sono stati protagonisti con destini opposti: Bacca e Zapata, uniti sul terreno di gioco ma divisi dal futuro sul mercato.

Cristian Zapata colombia

Si tratta di un totale paradosso colombiano, nulla più di ciò. Per una strana e curiosa scelta societaria, chi fa meno riceve di più. Tradotto: Cristian Zapata rinnova il contratto con la società del Diavolo; Carlos Bacca si ritrova, volente o nolente, sul mercato. È questo il bizzarro strascico che lascia il torneo continentale sudamericano. Vero è che le necessità impellenti portavano ad un nuovo accordo con il difensore, ma è altresì corretto valutare in maniera insufficiente la prova complessiva del ragazzo, affondata dalla figuraccia contro il Cile. I saluti di Alex e Mexes lasciavano sguarnita la batteria di fronte a Donnarumma, con il solo Romagnoli presente all’appello, ma il nativo di Padilla, contro la Roja, è stato tragicamente deludente, ben coadiuvato da altrettante prove al limite dell’imbarazzo di Murillo, Fabra e Arias. L’assenza dei cafeteros dalla finalissima di New York è, in larga parte, colpa dello psicodramma difensivo vissuto per i primi 20′ iniziali, con la coppia centrale meneghina in completa balia di Sanchez, Edu Vargas e Fuenzalida.

Il grande assente, contro i campioni del torneo, è stato Carlos Bacca. Roger Martinez e Marlos Moreno sono buoni giocatori, progetti di punta futura, ma non sono il killer rossonero, capace di tramutare in oro quella penuria di palloni giocabili a partita. Il ct gli concesse solo i 10 minuti della disperazione finale (sotto di due marcature e di un uomo), troppo pochi anche per lui, l’inerzia della sfida non gli permise di toccare la sfera. Con tanto di rissa conclusiva con l’interista Medel, unico highlight della sfida. Ma la Copa America di Carlitos, come lo chiamano gli amici, è stata positiva, è stata significativa anche sulla valutazione del cartellino, innalzata particolarmente dalla griffe della finalina: zampata che ha permesso al suo paese di finire sul podio e cancellando i sogni statunitensi. Cristian sbanda, Carlos segna: uno rinnova, l’altro è sul mercato. Bizzarrie milaniste.

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