Barbara e Galliani alla porta, con il Milan tutto cinese andranno via

Credendo che il nuovo rinvio del preliminare sia dovuto al cambio di quota da cedere ai cinesi, passato dall’80 al 99%, cosa accadrà al Milan? Perché lo scenario cambia e nettamente. Seppur in minoranza, prima Berlusconi avrebbe avuto ancora un peso non secondario, indirizzato determinate scelte e mantenuto qualche suo uomo nel CdA. Invece dall’acquisto totale rimarrebbero fuori solo le minime percentuali di azioni già nelle mani dei piccoli azionisti, quelli che da anni polemizzano contro la gestione societaria pur avendo lo 0.03%. Per come si sta evolvendo lo scenario si potrebbero tutelare i dipendi, ma del resto non v’è certezza.

Solo la posizione di Silvio, in teoria, non dovrebbe cambiare, destinato a rimanere presidente onorario per carisma, personalità e ruolo anche senza più potere né portafoglio; ovviamente servirà più per l’immagine e non a livello operativo. Il prezzo da pagare quando si cede, eliminando le residue resistenze come da tempo spingevano a fare Fininvest e parte dei figli. Il cambio di proprietà costerebbe quasi sicuramente il posto a Barbara, riporta Tuttosport, tagliata in anticipo rispetto al progetto iniziale: ovvero rappresentare il 20% che nel recente passato sarebbe rimasto nelle mani del padre. Un crollo verticale, dopo che già si sapeva che avrebbe perso la sedia da vicepresidente e AD con delega alle funzioni sociali non sportive. E Galliani?

barbara berlusconi gallianiMai dire mai. In queste settimane ha fatto quasi coppia fissa con Gancikoff, uomo di fiducia di Sal Galatioto e advisor della cordata cinese: un segnale di una conferma scontata, seppur con minore libertà rispetto al passato. Però senza Berlusconi, anche la presenza del Condor rischierebbe di diventare superflua (e la buonuscita non sarebbe un problema). Così i compratori non avrebbero nessuna spesa folle da prevedere in caso di questo clamoroso addio. Così la beffa sarebbe completa: Barbara e Galliani hanno passato 3-4 anni a farsi le scarpe e adesso – a braccetto? – uscirebbero dal Milan a pari passo.

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