Non solo un vero 10: con Montella possono godere Niang e Suso. Kucka rischia

Predica e insegue il bel gioco, Montella. Con una metodologia precisa e un semplice concetto: a me la palla. Le sue squadre, soprattutto Catania e Fiorentina, si sono sempre evidenziate per aver sempre cercare di imporsi grazie a manovra fluida, movimenti coordinati e circolazione della sfera per attaccare il più possibile la porta. La base di partenza sarà il 4-3-1-2, ma ampiamente aperto a variazioni: 4-3-3 o 4-2-3-1 per intenderci, non 3-5-2. Ovviamente servono i giocatori giusti, non certo i tanti corridori che sono passati da Milanello nel recente passato senza (quasi) mai alzare la qualità della rosa. Non è un caso se dopo Vangioni e Lapadula hanno cominciato a farsi largo una lunga serie di nomi per migliorare la classe dal centrocampo in giù.

Nei colloqui con Galliani, l’ex Samp si è impegnato a prevedere il trequartista nel Milan della prossima stagione: quindi rimangono in auge i profili di Pjaca e Vazquez. In questo senso e nell’ottica di una squadra al completo che dovrà essere più funzionale, sarà interessante vedere la nuova collocazione di Bonaventura, che potrebbe passare da esterno a mezzala con licenza di offendere. Perché una delle caratteristiche fondamentali per l’Aeroplanino sono proprio gli inserimenti dal mezzo, con i giocatori chiamati alle incursioni e portati alla conclusione a rete. Ci vogliono uomini interscambiabili, capaci di modificare le posizioni senza perdere l’equilibrio: Paredes, Mati Fernandez (Vincenzo lo voleva già a Marassi), Badelj e Zielinski si sposano alla grande con il suo tiki-taka, elogiato – ricorda Tuttosport – anche da Guardiola. Si cercherà un centrale destro dai piedi buoni da affiancare a Romagnoli. Attenzione, poi, alle possibili cessioni di Kucka (piace al Torino), Poli e José Mauri, mediani di quantità appesi al giudizio del 42enne campano.

suso (spaziomilan)Anche gli attaccanti dovranno essere parte integrante dell’azione, ovviamente. Meglio se dinamici rispetto a centravanti puri, meglio un Ljajic che un Gomez guardando alla carriera di Montella in panchina. Non sorprendiamoci se Niang, Menez (che vuole parlare con il mister prima di andarsene) e Suso assumeranno ruoli da protagonisti.

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