Dove non arrivano mercato e società, ci pensa San Vincenzo : sprazzi di gioco convincente

Due indizi fanno una prova, spesso anche di un certo peso. La partita di ieri notte, che il Milan ha vinto contro il Bayern Monaco ai rigori, ha regalato ampi sprazzi di quelli che sono il metodo e l’idea di gioco di Vincenzo Montella. Esordisce così Tuttosport parlando della sfida andata in scena a Chicago.  L’ex allenatore della Sampdoria, prosegue il quotidiano, è entrato nella testa dei suoi giocatori e, con lui, anche i suoi concetti che vengono riproposti con abnegazione, impegno e precisone in scelte ed esecuzioni.

Montella (AcMilan.com)

Si sa, nelle amichevole estive conta poco il risultato, ma vincere aiuta ed allena a vincere ancora. Se poi tutto ciò viene accompagnato da qualcosa di diverso, ancora meglio. Il Diavolo che sconfigge il Bayern Monaco di Ancelotti è una novità, è una ventata di aria fresca che non si viveva da tempo: come evidenziato dai colleghi,  la compagine meneghina ha saputo regalare i primi tentativi di filosofia dell’aeroplanino. Ci vorranno mesi, certamente, e sopratutto una dose di qualità decisamente più alta in mediana per avere uno spettacolo fluido e spumeggiante, ma le radici sono state piantate ed il germoglio verde del Diavolo crescerà seguendo precisi dettami. Cancellato con una passata di spugna il modello basato sull’attesa portato da Inzaghi e Mihajlovic, si fa spazio il desiderio di controllare la partita.

Le novità, poi, si sono viste anche in determinati atteggiamenti tattici. Montella ha espressamente richiesto ai propri uomini offensivi di non dare riferimenti, e così è stato. Gli esterni del tridente, Bonaventura e Suso, erano turbine dal dinamismo inarrestabile, capaci di scambiarsi, tornare a supporto del centrocampo, aprire varchi per i terzini fluidificanti. Insomma, scardinare l’immobilismo dei ruoli fissi e prefissati. Anche Niang ha preso parte a queste piccole rivoluzioni. Il francese, impiegato come unica punta centrale, ha dimenticato le nozioni dei vecchi bomber boa, trasformandosi in un attaccante di movimento, abile nel saltare l’uomo così come nel ricevere palla e subire fallo. Uniche regole per l’ex Caen? Mai stazionare in area di rigore e la totale libertà di invadere l’intero fronte offensivo. È ancora presto per dire se Montella sta riuscendo a cambiare il Milan, ma quel che è evidente è che in questa fase di estremo caos e con un materiale a disposizione non di primissimo livello, forse il Diavolo, l’acquisto più importante, l’ha fatto in panchina, concludono i colleghi.

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