Un allenatore vero, ma senza materia prima. Montella in mezzo a un mercato deserto

Finalmente un allenatore fatto e finito, finalmente un allenatore che ama e predica bel giuoco. Ma non basta, almeno per ora. L’ex areoplanino, arrivato a Milanello finalmente con l’approvazione praticamente unanime di tutti i tifosi rossoneri, dopo una presentazione promettente, in cui si è parlato anche di potenziali acquisti e di nomi caldi, dopo meno di venti giorni dall’inizio del ritiro, pare già essere stato lasciato solo dalla società. Il mercato, Lapadula a parte, è fermo e nullo. Dopo l’inesperienza di Inzaghi, e di Brocchi un anno dopo, l’incongruenza di visione tattica tra Sinisa Mihajlovic e presidente, quale scusa inventeranno il prossimo maggio i vertici milanisti?

Scaricare il barile sul tecnico, anche questa volta, non sarà possibile. Ma al tempo stesso anche questa eventuale, ma per nulla impossibile, rappresentazione non sembra preoccupare la dirigenza rossonera la quale, in attesa di definire con chiarezza le dinamiche societarie, sta trascurando una finestra di mercato che, con una Juventus famelica che sta sottraendo tutti i migliori gioielli alle potenziali concorrenti, potrebbe essere invece sfruttato per riuscire a colmare quel gap che divide queste dal Milan. Montella dal canto suo va avanti e lavora. Silenzioso e concreto nella prima amichevole col Bordeaux, infatti l’ex viola ha già dimostrato di avere le idee chiare almeno relativamente al gioco. Dopo anni di confusione tattica e pseudo catenaccio, finalmente si è visto qualche dialogo stretto e veloce da parte dei giocatori offensivi rossoneri, che hanno lasciato ben sperare. Ma è opportuno rimanere con i piedi ben saldi al terreno e prendere questa prima prova per quello che è, una semplice amichevole contro una squadra mediocre e che per ambire ai primi posti nel campionato italiano, e ritornare in Europa, sono necessari interpreti di livello superiore a quelli presenti al momento in rosa. Che difficilmente arriveranno.

E intanto si prepara alla prima grande sfida da allenatore rossonero, forse anche della sua carriera, in programma mercoledì contro il Bayern di Carletto Ancelotti. Uno che, nonostante i suoi indubbi meriti, ha vissuto estati migliori, come quella del 2002 che gli ha visto portare gente del calibro di Nesta, Rui Costa e Inzaghi per cifre da capogiro. Nella speranza di non subire una sonora goleada, Vincenzino dovrà sfruttare questa occasione per fare chiarezza anche sul sistema tattico da adottare la prossima stagione: dopo la prima amichevole infatti il 4-3-3 sembra il modulo che al momento più confà alle risorse rossonere e che meglio riesce a tradurre i dettami del tecnico campano. Ma la priorità, più che sugli schemi, al momento è fare chiarezza sugli obbiettivi dell’anno che verrà: dove può arrivare una squadra che, oltre ad aver arruolato il capocannoniere della scorsa Serie B, ripropone gli stessi figuranti di un misero e deludente settimo posto? L’areoplanino, del resto, senza la benzina non può decollare…

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