Bacca: “Il Milan non può vivere di storia, ora servono i risultati. Ero vicino a PSG e West Ham”

Carlos Bacca, durante la sessione di mercato appena terminata, era stato cercato dal Paris Saint Germain.

A confermarlo, è proprio la punta rossonera, che, a Cadena Ser, ha dichiarato: “Il PSG, quest’estate, aveva contattato il mio agente, ma il discorso non è andato avanti perché non erano disponibili slot per gli extracomunitari“. Ma il puntero colombiano non si ferma qui, ai microfoni dei colleghi racconta della Juventus, del Milan attuale, di Berlusconi e dei suoi compagni colombiani.

Opinione sulla Juventus: “E’ una squadra che lavora per vincere la Champions. Ha grandi giocatori con cui ha vinto vari titoli, ed ha aggiunto top player come Higuain, Pjanic e lo stesso Cuadrado. E’ molto importante per un club mantenere la base e rinforzarsi con giocatori di questo livello“.

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Il Milan attuale e gli obiettivi stagionali: “Vogliamo tornare in Europa, non c’è dubbio. Si potrà dire più avanti se sarà più facile o meno perchè il club comincia a pensare ad attrezzare la squadra a dovere per combattere in Europa. Dobbiamo andare avanti passo dopo passo, siamo una squadra in costruzione. Il Milan è il Milan ovunque si vada, come club e come tifosi. Credo che a qualsiasi giocatore venga nominato il Milan serva poco tempo per pensare di cosa si tratti: si può dire che ora la realtà è un’altra, non si può vivere di storia perchè ora c’è bisogno di risultati“.

Rapporto con Berlusconi: “Ho avuto l’opportunità di parlare con lui e vivere alcuni momenti insieme. Mi sembra una persona speciale, distinta, un referente per il Milan. Ha pensato che fosse necessario un cambio nella gestione del club e così ha passato la mano“.

L’intesa con Niang: “Nella passata stagione ci siamo conosciuti molto bene e abbiamo lavorato sui nostri movimenti in campo. E’ un giocatore che ci dà molto, sfortunatamente gli infortuni non lo hanno aiutato“.

Il ruolo in campo: “Ci si adatta a ciò che chiede l’allenatore, ma se si parla di preferenze considero me stesso come un giocatore che attacca gli spazi, che all’interno dell’area di rigore approfitta al massimo delle opportunità per segnare con freddezza“.

Offerta del West Ham: “Il lato economico non lo considero, perchè il denaro non è tutto. Molti hanno detto che sono andato via da Siviglia per soldi, ma non è stato così: il Siviglia deve vendere giocatori perchè è la sua politica e modo di lavorare, io sono stato inserito in questa lista e per questo motivo sono andato via. All’offerta del West Ham ho pensato molto bene, ho pensato alla mia famiglia, a come si sarebbe adattata, anche ai problemi che un calciatore sudamericano può avere dal punto di vista del passaporto extracomunitario. Ci sono stati club interessati, ma non si è potuto far nulla perchè non avevano uno slot da extracomunitario libero“.

Parole per Emery: “E’ il miglior allenatore che ho avuto. E’ stato il tecnico che ha saputo tirare fuori il miglior rendimento da me, che più mi ha capito a livello di gioco, dato fiducia e con il quale ho costruito una grande amicizia. Mi piacerebbe ritrovarlo, ma ogni giorno lavoro per migliorare e rispetto il club in cui gioco“.

L’opinione su Falcao: “So cosa rappresenti Falcao per il paese e per il calcio colombiano, ma sfortunatamente gli infortuni non l’hanno aiutato. Vogliamo vederlo al meglio perchè torni con noi e ci dia il suo miglior apporto in Seleccion“.

L’importanza di James al Real Madrid: “L’anno più difficile che ha avuto è stato il primo e gli ha fatto bene. Conoscendolo, gli si deve dare fiducia e affetto perchè possa rendere al meglio“.

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