Croce e delizia. Milan nei piedi e nelle corse di Niang

Vittorioso e convincente. Il Milan non sbaglia il colpo, batte la Lazio 2-0 e mette in fila la seconda vittoria consecutiva in campionato: tre punti pesanti e prestigiosi, contro un avversario diretto per la zona Europa League. A piacere più del risultato, comunque, è stata la squadra, parsa solida, quadrata e sicura, più pratica e meno bizantina di quanto ci si potesse aspettare da un esteta del calcio come l’Aeroplanino. Il dato cruciale del match e del periodo rossonero è non aver subito gol: imbavagliare gli attacchi di Samp e Lazio (che pure hanno individualità importanti e una buona fase offensiva) non è sicuramente cosa da poco, considerando le fragilità mostrate dal reparto in questo avvio di stagione.

niang (spaziomilan)

Ora, con 6 punti in quattro giorni, la classifica milanista ha un sorriso a trentadue denti. +3 punti, un gol fatto in più, una rete subita in meno: il bottino delle prime “cinque” di Montella è migliore rispetto a quello di Mihajlovic dell’anno scorso. Un dato, comunque, apprezzabile veramente solo se accostato all’elemento cruciale della serata: aver centrato la quadra e l’equilibrio, necessari per trovare continuità di rendimento in un campionato estremamente pragmatico come quello italiano. Non un calcio pirotecnico e spettacolare, ma uno più semplice e lineare: il caviale e lo champagne sono stati messi da parte per trovare i punti e il morale vitali per poter lavorare al meglio. Gioco che, nonostante non sia sicuramente di clamorosa bellezza, riesce comunque ad esaltare le qualità del tridente: Bacca in gol, Suso positivo, ma soprattutto un Niang da copertina, protagonista assoluto nel bene e nel male.

Il francese è stato più fumoso e impreciso del solito – la rete fallita a porta vuota e i troppi errori tecnici gridano ancora vendetta -, ma è risultato comunque decisivo: i suoi strappi nel breve e a campo aperto hanno spaccato la partita e sfiancato la Lazio. Niang è croce e delizia di questo Milan, l’arma letale e la chiave offensiva primaria di Montella, anche se spesso poco incisivo, oltre a essere il jolly offensivo della rosa: partito da esterno sinistro e dirottato in corso d’opera sulla corsia opposta, l’ex Caen ha chiuso da punta centrale. Il rigore segnato, perfetto, è la ciliegina su una prestazione con alti e bassi, ma comunque essenziale per il risultato finale. Non è un caso se il tecnico, sin dai primi giorni milanisti, lo abbia pubblicamente esaltato e considerato centrale per il suo progetto: Niang è l’attaccante più importante nell’economia di gioco della squadra. Deve migliorare, come il resto della squadra, ma le premesse sono decisamente buone.

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