Rinnovo Donnarumma, la palla è in mano ai cinesi: Fassone decisivo. E Raiola avverte…

Come Bacca ha ripreso le buone tradizioni dell’anno scorso, dalla parte opposta del campo anche Donnarumma, nella difficile stagione della conferma, si è ribadito subito a grandi livelli. Il periodo della sorpresa è durato pochissimo, facendo spazio a quello della certezza: nonostante l’età (ancora minorenne), le pressioni di San Siro e le difficoltà di giocare – in questo caso difendere la porta – nel Milan di oggi.

È stato decisivo alla prima di Montella, parando il rigore del possibile 3-3 di Belotti; poi pronto e reattivo a Napoli, senza colpe nei 4 gol presi; e miracoloso con la Samp su Torreira, Barreto e soprattutto Muriel. Di fatto ha dato il là all’azione quasi successiva della vittoria. Gigio è un talento inestimabile, tanto che Raiola, l’agente, alla Rai si limita a una metafora: “Un gioiello. E i gioielli devono stare nelle belle vetrine. Se no che gioielli sono?“. Il famoso manager non esclude che i rossoneri possano tornare presto a esporre merce molto preziosa e allo stesso tempo fuori mercato, cosa che adesso fanno solo in parte. La garanzia che Berlusconi ha preteso dai nuovi proprietari è stata proprio quella di far tornare a risplendere il club, in Italia e nel mondo: rimane ciò l’obiettivo dei cinesi, a partire da gennaio. Raiola rimanda il discorso, intervenendo comunque in maniera abbastanza furba e chiara: aspetta dei segnali. Dunque sarà fondamentale, ammette La Gazzetta dello Sport, il rapporto che si creerà con Fassone, prossimo ad e dg.

RaiolaDonnarumma è un portiere rarissimo, un potenziale campione e il più giovane titolare nei maggiori campionati europei (insieme al pari classe ’99 Lafont del Tolosa). E per trovare un giocatore in campo così precoce nella Nazionale azzurra, ha debuttato con la Francia grazie a Ventura, bisogna tornare indietro di 105 anni. Il suo rinnovo, dato per scontato nonostante il periodo di incertezza societaria, diventerà una delle priorità della dirigenza in pectore. Ora le regole gli consentono la firma su contratti di massimo 3 anni ma da febbraio, quando sarà maggiorenne, le cose cambieranno. Con Galliani, in estate, il discorso era stato avviato e portato avanti verso un cospicuo aumento dell’ingaggio, ora però il vecchio accordo verbale non basta più. Toccherà ai cinesi.

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