Montella, i cambi e il “caso” Lapadula

montella-4-milan-udinese-spaziomilanLa bruciante sconfitta del Milan nella sfida casalinga di ieri contro l’Udinese può essere spiegata in tanti modi, ma soprattutto è frutto di una prestazione orrenda, abbastanza squallida e difficile da decifrare. Uno dei motivi di questa debacle, però, è da far risalire ad alcune scelte abbastanza discutibile di Mister Vincenzo Montella. Con gli infortuni di Bertolacci e Mati Fernandez e le squalifiche di Kucka e Niang, in molti si aspettavano un cambiamento di modulo ed il ricorso al 4-4-2 con Lapadula affiancato a Bacca in attacco. Il tecnico rossonero, invece, ha pensato bene di inserire Poli, andando a completare un centrocampo già composto da Sosa e Montolivo e di avanzare Bonaventura nella linea dei tre attaccanti. Scelta, questa, che fin da subito si è rivelata sbagliata, con un primo tempo inconsistente della squadra.

Nel secondo tempo le cose non sono migliorate e Montella non ha fatto nulla per cambiare la situazione. Ha dovuto inserire De Sciglio al posto dello sfortunato Antonelli e poi non ha toccato nulla fino al 79′. La squadra però continuava ad essere inesistente in fase offensiva, lenta ed impacciata. Il secondo cambio ha lasciato ancora una volta perplessi un po’ tutti. Mentre la squadra aveva bisogno del cambio di passo e di un po’ di velocità, vista anche la giornata storta in cui era incappato Jack Bonaventura, l’ex allenatore di Fiorentina e Sampdoria ha rispolverato il giapponese Honda e ha indietreggiato Suso, l’unico pericoloso fino a quel momento, a centrocampo. Una scelta che non ha apportato alcun miglioramento alla squadra.

Molti, quasi tutti, si aspettavano l’inserimento di Lapadula, forse già a fine primo tempo. Per l’ex Pescara, invece, l’esordio a San Siro è arrivato solo all’86’, quando ormai il tempo per incidere era quasi terminato. Da lì a due minuti, inoltre, è arrivato il gol di Perica che ha stroncato definitivamente il Milan. Una gestione dei cambi più appropriata avrebbe forse potuto cambiare il corso degli eventi, ma cosa ancor più rilevante sembra essere la scarsa fiducia che la guida tecnica sembra riporre verso l’ultimo capocannoniere del campionato di Serie B. Ieri, vista l’assenza di Niang, sarebbe stata l’occasione buona per vederlo in campo, con un cambio di modulo che, così com’è, difficilmente lo vedrà in campo, essendo a tutti gli effetti il vice di Carlos Bacca.

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