Montella e Montolivo, i grandi ex tornano a Firenze per cercare l’Europa

Fu con una rimonta sull’Udinese, avversario appena affrontato da Sosa, che ebbe inizio la vita alla Fiorentina di Montella (decise una doppietta di Jovetic, il 31 agosto scorso vicino al clamoroso passaggio in rossonero). Adesso, domenica alle 20.45, l’allenatore tornerà al Franchi da avversario e l’evento coinvolge anche un altro ex come Montolivo.

Storia piena di contraddizioni, quella di Vincenzo: abitava in uno dei più bei palazzi del centro e faceva tappa fissa in un noto ristorante di Borgo Ognissanti, eppure non è che fosse così integrato alla città. In campo si vedeva quanto la squadra seguisse le sue indicazioni (si parlava di “modello Barcellona” e “tiki-taka”), invece meno forte sembrava il rapporto umano con i propri giocatori. Una volta, comunque, dopo l’eliminazione dall’Europa League alzò la voce così da tanto per difendere il gruppo da mettersi contro tifosi e società. Da lì a poco si ruppe il rapporto con i Della Valle e arrivo l’esonero, probabilmente tramite una semplice mail (ma la proprietà ha sempre smentito). A Firenze conquistò sempre l’Europa – una finale di Coppa Italia, persa, e una semifinale in EL – e nel 2013 sfiorò la Champions, beffato guarda a caso dal Milan. L’Aeroplanino vorrebbe replicare tante soddisfazioni: allora prese in mano un ambiente senza entusiasmo, al Diavolo arriva dopo 3 anni senza coppe e un San Siro da ripopolare. L’accoglienza dell’ex stadio sarà buona, considerando che ha già ricevuto un grande applauso al suo primo ritorno da sfidante (con la Samp).

montolivoDifferente il benvenuto che verrà riservato a Montolivo, da tempo uno dei più contestati quando rimette piede da quelle parti. Pesa la fascia di capitano: alla Fiorentina era un giovane leader, che per i più maliziosi scelse di prendere tempo per poi comunicare la non volontà di rinnovare. Una strategia poco azzeccata, pagata con “sonore” conseguenze. Al Milan la fascia pesa uguale, perché – illuminando solo a intermittenza – sta rappresentando una rosa mediocre e sempre fuori dalle scene internazionali. San Siro ormai mugugna un po’ a prescindere, lui se n’è fatto una ragione. Ma nel weekend l’obiettivo è condiviso: vincere.

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