Sino Europe, chi sono David Han e l'”importante” general partner?

SpazioMilan.it ospita il punto di Salvatore Liuzzo, studioso di mercati asiatici ed appassionato di “fusioni” tra calcio e finanza. Inviate le vostre domande a Salvatore scrivendo a redazione@spaziomilan.it: nei prossimi mesi, proverà a dipanare i vostri dubbi sull’epocale passaggio di proprietà rossonera. In esclusiva per SpazioMilan.it.

Sino Sports sembra correre veloce verso la meta con il closing è fissato per metà novembre. Sul fronte cordata, recenti movimenti si registrano in Haixia Capital. Il fondo semistatale apre agli investimenti nello sport, cultura e intrattenimento istituendo un nuovo fondo di investimento denominato Fuzhou Haixia Obsidian Investment Ltd a braccetto con un altra joint venture di Shenzen. Questo rappresenta una profonda novità in quanto Haixia fino ad ora non ha mai operato in tale settore. Conferme arrivano anche dal fronte Jilin Yongda, che come già detto numerose volte su SpazioMilan, partecipa a Sino Europe tramite la “Jilin innovation financial”, un ala del gruppo dedicato ai soli servizi finanziari.

La comunicazione del 28 agosto dove fa sapere della sua partecipazione con 300 mln di yuan in qualità di socio minore lascia intuire la portata degli altri investitori che a ragion di logica dovrebbero essere di dimensioni maggiori. Un aspetto di assoluta importanza, soprattutto per i tifosi confusi dallo scetticismo scientificamente seminato, risiede nell’attesa di Jilin Yongda circa l’ok delle autorità cinesi al suo investimento. A differenza di quanto sembra, il progetto Sino Europe ha suscitato molto interesse in Cina. La ricerca spasmodica alla ricerca del nome da sbattere in prima pagina ha partorito una confusione al limite del ridicolo: Han Li e David Han, credute entità differenti e che abbiano lavorato insieme a Wanda Group, in realtà sono la stessa persona come da ammissione da parte dell’advisor Community.

Perché questo disguido, quindi? Facciamo un passo indietro e cerchiamo alibi per i confusi dalla penna lesta. Di Han li (David Han Li, nome occidentalizzato) si è sempre detto che è un ex dipendente di Wanda Group con un passato da calciatore in Svezia. Di queste informazioni possiamo confermare solo la seconda in quanto un altro David Han è presente sulla scena sportiva e nella gestione di capitali. Con un passato a Wanda Group, egli è Chairman della Yao Capital, società di private equity gestita insieme da Yao Ming – ex campione dell NBA – e da una ex dipendente del gruppo Fosun.

Intanto dal fronte Sino Europe un quesito ci salta all’occhio. Ma se Jilin Yongda aderisce a Sino Sports il 2 giugno quando gli advisor in Italia erano Galatioto e Gangikoff, perché parlare di terza cordata? Una spaccatura sì, ma nulla più: forse chi teneva le fila era per ben nascosto (Yonghong Li?) come probabilmente lo è a sua volta chi le sta tenendo ora. Come si può appurare dai comunicati ufficiali emessi da Jilin Yongda, Sino Europe è un fondo allestito per gli investimenti nello sport con una dimensione pari a 4.5 mld di yuan. Nelle condizioni di tale società emerge che la partecipazione è su base annua con la possibilità di estendere l’investimento di anno in anno. Al termine di questo periodo il detentore delle quote può scambiarle con altre quote societarie in ambito nazionale e internazionale o essere liquidato in contanti.

Reporter cinesi affermano che a capo di questo operazioni c’è sempre un general partner importante. La quotazione in borsa è sempre stata al centro del progetto sin dai primi momenti. Dietro le quinte di tutte queste operazioni nel calcio da parte di investitori cinesi, che siano privati o entità statali, c’è una spinta che viene direttamente dal Governo di Pechino. Alla domanda dei tifosi che si chiedono se tutto questo possa essere un bene, consigliamo di osservare quello che accade in uno dei campionati più avvincenti d’Europa, quello inglese. Famosi sono i molti investimenti cinesi portati avanti in Premier: la lega britannica, aiutata mediaticamente proprio da Bloomberg che non è da considerarsi quindi soggetto disinteressato, ha avviato profondi controlli sulla provenienza dei capitali in modo da non intaccare l’integrità della competizione ed evitare che un investitore orientale abbia più proprietà e faccia nascere dei conflitti d’interesse.

Fine nobile all’apparenza, ma di sospetta natura extra calcistica, possiamo dire politica. La stessa lega, tuttavia, ha dovuto prendere atto della forza del Governo cinese che ha secretato molti documenti messi sotto chiave da Pechino. Un’ulteriore dimostrazione che a loro non piaccia troppo scherzare sta nella negazione dei permessi di lavoro in territorio cinese per i giornalisti di Bloomberg e New York Times. Ritorsione dittatoriale? Può darsi. Attenzione, i cinesi sono molto permalosi.

bandiera-della-cinaIntanto è notizia delle ultime ore che Sino Europe potrebbe avere anche sede in Europa al closing: sono state fondate, infatti, tre società col nome di UO Milano Sports Investment Management Ltd. Changxing e Future UE-Cina Sports Investment Ltd con annessa la Ou Milano nel Changxing Sports Investment Partnership, registrate da Chen Huashan e con capitale sociale di 100 milioni di yuan.

Grazie ai “Milanisti Non Evoluti” per la collaborazione.

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