Simone Basilico è giornalista pubblicista dal 2016. Fa parte dello staff di SpazioMilan.it dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, e collabora con Sprint&Sport, giornale di informazione sportiva di calcio giovanile e dilettantistico di Lombardia e Piemonte, dal 2015. E’ una delle prime firme del sito, specializzato nel settore giovanile rossonero: ogni weekend sui campi di Primavera, Allievi, Giovanissimi, Esordienti e Pulcini.
Ancora una volta si guarda in casa per sopperire ad un problema. Ancora una volta, e ultimamente accade spesso, il settore giovanile diventa ancora di salvataggio del Milan che sta prendendo, giorno dopo giorno, forma. Sarà Niccolò Zanellato il sostituto in Prima squadra di Riccardo Montolivo, infortunatosi contro la Spagna e subito operato: starà lontano dal campo almeno per 4 mesi e questo sarà il tempo in cui Niccolò Zanellato potrà avere l’opportunità di mettersi in mostra coi grandi.
Un riconoscimento importante per un giocatore che in questa stagione si era assunto la responsabilità di guidare la formazione Primavera verso traguardi prestigiosi. Lui, insieme a Vido, Cutrone ed El Hilali, sono e saranno i protagonisti di questa annata che per la formazione di Nava dovrà essere necessariamente della ripartenza dopo le Final Eight sfumate l’anno scorso nell’ultimo turno playoff. Zanellato è un centrocampista moderno, strutturato fisicamente se lo paragoniamo ai coetanei – è un classe ’98 -, con caratteristiche però molto diverse da Locatelli, regista che si sta ritagliando il suo spazio in questa prima parte di stagione con Montella. Zanellato predilige partire da dietro per inserirsi molto, una mezzala di spinta, un incursore col vizio del gol e una discreta tecnica di base che fa di lui uno degli elementi più interessanti di questa Primavera.
Montella difficilmente si affiderà a lui per sostituire nell’immediato in campo Montolivo ma numericamente quel posto sarà occupato da Zanellato. Magari un po’ di panchina oggi e domani, prima di strappare qualche minuto più avanti. Nel frattempo, lui, continuerà a fare quello che gli piace: buttarsi dentro, senza palla, con la convizione che quella giusta, prima o poi, arriva. E in quel momento lui starà già pensando a come esultare.
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