Galliani ha deciso: dopo il closing lascerà Milan e anche Fininvest. Ora è in pole per la Lega

Fino al giorno del closing Galliani si è ripromesso che nulla cambierà, comprese le emozioni vissute allo stadio (un cult, appena aggiornato con l’esultanza a squarciagola e pazza di gioia per la parata salva-vittoria di Donnarumma con la Juve). Oggi il suo mondo non è cambiato, ma si rivoluzionerà molto presto perché i cinesi del Milan hanno già nominato un nuovo AD, di fatto mettendolo alla porta. Il Condor è in uscita ma la vera novità, svelata da La Gazzetta dello Sport, riguarda la decisione di lasciare ufficialmente Fininvest al cambio di proprietà. Un passaggio storico, compiuto nei giorni scorsi e che certo solleverà gran parte dei tifosi.

Il contratto, in scadenza nel 2019, verrà risolto. Rimarrà saldissimo il rapporto di stima e affetto con Silvio Berlusconi e l’intera holding di via Paleocapa, ma il dirigente non se la sente di rivestire un ruolo aziendale extra-calcistico. La volontà, all’interno del delicato “semestre bianco” in corso, resta quella di provare a mantenersi in questo settore, proseguendo la storia iniziata nel 1975 (rilevando il Sant’Angelo Lodigiano in Serie C con la sua Elettronica Industriale). Galliani non ha ancora scelto la nuova avventura, aspetta che venga finalizzata la cessione societaria e poi ha diversi dubbi. Vorrebbe proseguire a vivere l’adrenalina del campo, però sembra impossibile vederlo in un’altra squadra italiana; complicata anche la pista estera. E non è che certe emozioni potrebbe assaporarle da manager operante nei diritti TV o nel calciomercato. Prende sempre più quota, allora, un (prevedibile) approdo in Lega.

Galliani Lega SMQui è già stato presidente dal 2002 al 2006 e l’ipotesi non dispiacerebbe affatto. Se si presenterebbe come candidato, va detto, il successo sarebbe scontato perché forse l’unico in grado mettere d’accordo mille anime e ricostruire un ampio consenso. Sarebbe d’accordo pure la Juve. Ci vorrebbe, comunque, la riforma dello statuto e una modifica importante della governance – tanto spinta dalle varie compagini del campionato – per ridefinire meglio i poteri. Galliani-Milan, sarà davvero addio.

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