Una notte al comando: 1669 giorni dopo, siamo una squadra di calabroni

Simone Basilico è giornalista pubblicista dal 2016. Fa parte dello staff di SpazioMilan.it dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, e collabora con Sprint&Sport, giornale di informazione sportiva di calcio giovanile e dilettantistico di Lombardia e Piemonte, dal 2015. E’ una delle prime firme del sito, specializzato nel settore giovanile rossonero: ogni weekend sui campi di Primavera, Allievi, Giovanissimi, Esordienti e Pulcini.

editoriale basilico

La leggenda narra che il calabrone, in relazione alla sua struttura alare, non possa volare. Due ali piccole piccole che non dovrebbero permettergli di rimanere in aria ma nessuno glielo ha mai detto e per questo lui continua a svolazzare senza curarsene. Manuel Locatelli è il nostro calabrone preferito: nessuno gli ha mai detto che non puoi decidere di risolvere Milan-Juventus con un missile terra-aria a 18 anni, in quel modo e con quello potenza, per questo lui a testa bassa ha voluto farci una sorpresa. Non esiste che ti inventi un tiro di quelli che rimarranno nella storia, non è ammissibile che tu faccia saltare in piedi uno stadio, un popolo, un mondo. Invece è successo. Locatelli è un calabrone ma nessuno glielo ha mai detto. E guai a chi prova a fare la spia, adesso.

Stasera abbiamo la possibilità di tornare in vetta alla Serie A. Il sogno – perché come tale deve essere inquadrato – di poter vedere tutti dall’alto della classifica per una notte. Sono passati 1669 giorni da quel 31 marzo 2012 quando il Diavolo si posizionò in prima posizione e poteva ammirare il resto d’Italia con la spocchia della capolista. Poi quello Scudetto andò alla Juventus e pace se glielo regalammo noi alla Vecchia Signora. Di acqua sotto ai ponti ne è passata e dopo più di quattro anni l’idea di poter tornare a comandare (anche se per una sola notte) mi mette euforia. Per cui proviamoci, Diavolo, stasera a Marassi. Sapendo che sarà più dura di sabato e contro un avversario, il Genoa, che l’anno scorso si prese tre punti senza troppi patemi.

Nel frattempo stasera Montella a Genova adopererà alcuni cambi, lo chiamano turnover, per poter continuare la striscia di vittorie dell’ultimo periodo. E fa niente se le scelte del tecnico confermano l’inadeguatezza di un mercato inesistente (Pasalic chi? Poli preferito a Sosa. Gomez terza scelta, Mati Fernandez ancora ko. Vangioni, questo sconosciuto), nessuno ha detto a Montella che non può arrivare in Champions League con questa squadra quindi lui non lo sa e ci spera ancora. Un altro calabrone. Ma per altre serate come quella di sabato ne vale davvero la pena.

Twitter: @basilicosimone

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