Primavera, tutti insieme si esce da questo momento

Difficile spiegare un momento come questo. Soprattutto dopo un inizio folgorante, fatto di gol e tante, tantissime belle giocate. Poi il black-out. La luce che si spegne, l’interruttore segna 0. E così arrivano tre sconfitte consecutive, una più dolorosa dell’altra: la prima in casa contro l’Hellas Verona, scottante per il passivo e per come è maturata; poi a Ferrara con la Spal con 20′ da incubo in cui incassi 4 gol; infine ieri, contro la Sampdoria nei quarti di finale di Tim Cup e quei rigori beffardi che voltano ancora le spalle alla Primavera rossonera.

L’ho già scritto a l’ho ripeto: la squadra di Nava deve cacciare via Peter Pan. La chiamano, appunto, “sindrome di Peter Pan” e in psicologia la definiscono come “quella situazione psicologica in cui un soggetto rifiuta di operare nel mondo “degli adulti” in quanto lo ritiene ostile”. Ho la sensazione che questa squadra non abbia piena consapevolezza dei propri mezzi, non ci creda davvero fino in fondo. Perché sennò non si possono spiegare errori grossolani di singoli dopo l’inizio positivo, ma ricco di contraddizioni, di questa squadra. La Primavera del Milan è una squadra nella quale non eccelle un singolo giocatore, come poteva accadere negli anni passati, ma è l’insieme di tanti ottimi elementi che se motivati e caricati a sufficienza possono mettere in campo prestazioni di altissimo livello. E lo scoramento che si vede su alcuni volti dopo i gol incassati lascia il segno: ci vuole più cattiveria, più motivazione e poi quel pizzico di fortuna che, nel calcio, spesso aiuta gli audaci. E allora iniziamo ad essere coraggiosi. Perché bisogna avere voglia di crescere insieme, come gruppo e come collettivo. Mettendo da parte Peter Pan e affidandosi al proprio allenatore che sta provando a plasmarli all’interno di un “Modello Milan” che li porterà dritti dritti nel calcio che conta.

E dopo tre partite così negative, anche se ieri in alcuni tratti si è rivista quella squadra propositiva di inizio stagione, quando tutto sembra andare a rotoli, bisogna trovare la forza di rialzare la testa. Nonostante una roulette di rigori ancora beffarda, come a maggio contro l’Empoli nell’ultimo turno playoff e come l’anno scorso a Genova contro il Torino nei quarti di finale verso il Tricolore. Ma per fortuna che ora si ritorna subito in campo e quale miglior occasione del Brescia in campionato per tornare subito a sorridere?

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