Albertini: “Milan bella certezza. Closing? Troppe voci, aspettiamo il 13 dicembre.”

La bandiera rossonera Demetrio Albertini, ai microfoni di calciomercato.com, ha parlato del Milan e del momento che stanno vivendo i rossoneri: “In campo il Milan si è rivelato una bella certezza. Ci sono tanti ragazzi che stanno crescendo e trovando continuità. Il Milan è un cantiere aperto, i giovani stanno facendo bene ma più che dell’esaltazione nel momento positivo avranno bisogno della protezione nel momento negativo. De Sciglio è l’elmblema di questo concetto, ha già vissuto tutto questo. Dall’esaltazione iniziale alle tante critiche da cui è stato bersagliato in seguito. Bisognerà essere equilibrati nei giudizi anche nei momenti negativi.

Sulla situazione societaria e sui cinesi: “Sul closing c’è una grande incertezza, che desta preoccupazione e curiosità: ognuno si chiede quello che potrebbe essere. Quando manca una chiara comunicazione diventa difficile capire quello che può succedere. Io sono un curioso spettatore come tutti i tifosi, l’assenza di comunicazione lascia incertezza. Ora aspettiamo il 13 dicembre, per ora quelle sul rinvio sono solo voci. Abbiamo sentito così tante ipotesi che è difficile pensarne una nuova. Bisogna aspettare con fiducia quello che sarà, io spero che si possa risolvere tutto nel miglior modo possibile, senza sapere però quale sia davvero la soluzione migliore, visto che non sono a conoscenza dei fatti. Aspettiamo il 13 e vediamo. In Cina sono andato due volte nel giro di breve tempo, è un Paese in fermento. Ho incontrato tanti tanti tifosi del Milan, oggi è ancora un brand davvero importante, che non va sviluppato solo commercialmente, ma anche con i risultati in campo. Lì c’è tanto interesse, ma tutte le notizie arrivano dall’Italia. Io sono stato chiamato per parlare di progettualità, stanno investendo molto sulle scuole, sulla formazione. Loro eccellono negli sport individuali e hanno individuato nel calcio un settore dove investire. Come ho detto lì, a calcio possono giocare tutti, non è uno sport così classista dal punto di vista fisico, forse per questo è il più bello del mondo. Come ha detto anche Lippi, bisogna però aumentare la cultura calcistica, non c’è memoria storica.  In Cina con le nuove tecnologie ci sono numeri incredibili: sono stato intervistato da una web tv dove la media spettatori è di 450 milioni di persone!

Yonghong LiSul progetto di un Milan giovane, italiano e sui singoli: “Questo progetto di Milan era stato dichiarato da tempo, ora è stato concretizzato. Io credo molto nel senso di appartenenza, che si può creare non solo dal settore giovanile ma anche dall’italianità. Essere cittadini del Paese in cui si gioca è importante ed è una caratteristica che va difesa, in Italia invece questo viene trascurato. Abbiamo visto negli ultimi anni la Juventus e il Sassuolo che hanno costruito i loro risultati su una base italiana, ora il Milan e l’Atalanta. Si è parlato per tanti anni di “cantera”, una parola che piaceva a tutti. Io difendo l’italianità, non a discapito degli stranieri, ma credo che il senso di appartenenza venga dato dai giocatori locali, bisogna anche sforzarsi per aspettarli. Lapadula è la riprova che bisogna riaprire il mercato interno e che la Serie B può essere molto formante anche per le big italiane. L’anno scorso ha fatto un campionato straordinario con il Pescara e ora è pronto per la Serie A. Ai miei tempi c’era una sorta di ascesa, i giovani dal basso crescevano ed arrivavano in alto. Oggi spesso invece in Serie B vengono spediti gli esuberi.

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