Bonaventura: “Ho sempre ammirato i numeri 10. Ormai non sono più teso prima delle partite”

Giacomo Bonaventura, insieme a De Sciglio, è stato protagonista di una speciale conferenza stampa a Milanello, ora sede del ritiro della Nazionale in vista dell’amichevole di domani con la Germania, rispondendo alle domande di 30 giovani reporter (calciatori e calciatrici) selezionati dal centro federale territoriale di San Fermo della Battaglia.

Sulla prima convocazione in Nazionale: “È una di quelle cose che ti fanno emozionare, soprattutto perché è una cosa nuova: ambiente, compagni affermati. Mi ricordo che nelle mie prime volte c’era Pirlo, e non solo, campioni che vedevo dal vivo quando in precedenza erano da poster in camera: vederli, conoscerli è stata l’emozione più grande”.

L’idolo da bambino: “Guardavo con attenzione tutti i giocatori che avevano più fantasia, i più talentuosi, quelli che davano un po’ più spettacolo con dribbling o che facevano giocate belle da vedere. Mi piacevano i numeri 10, ma non ne avevo uno in particolare: mi piaceva guardare un po’ tutti”.

Le emozioni prima di scendere in campo: “Ormai non sono più tanto teso, perché ho imparato a gestirmi. Quando ero più giovane le sentivo di più, adesso invece più sono tranquillo e più riesco a concentrarmi e esprimermi meglio in campo”.

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