I nove giorni di B.

Piermaurizio Di Rienzo è giornalista professionista dal 2006 e coordinatore dei contenuti di SpazioMilan.it dal 2012. Dopo quasi un decennio di redazioni (Il Giornale, Leggo, Libero, Radio Lombardia e Sole24Ore), si è occupato per oltre due anni della comunicazione di alcune tra le più importanti manifestazioni fieristiche europee per poi intraprendere la strada di Food&Beverage Manager e CEO di una società del settore moda a Milano. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” ogni domenica su Radio Reporter. E’ direttore editoriale della free press pomeridiana Mi-Tomorrow.

Silvio Berlusconi ha ritrovato la voglia di parlare. E l’ha fatto, giocoforza, nelle ultime due settimane di campagna elettorale per il referendum costituzionale del 4 dicembre. Non che ne fosse poi così convinto di cavalcare il “No” alla riforma Renzi-Boschi, visto che, per sua stessa ammissione, è circondato in famiglia e in Fininvest da chi sostiene le ragioni del “Si”. Ma tant’è.

Per i tifosi rossoneri questo referendum passerà alla storia per essere l’anticamera dell’agognato closing e, quindi, di un ritorno del Presidente sulla scena come mancava da tanto tempo. Tutto ha coinciso: il derby, la campagna elettorale, le apparizioni in tv, la trattativa coi cinesi. Insomma, i quadrati nei quadrati, i cerchi nei cerchi. Il tema, al di là di come finirà la consultazione di domenica, è capire che cosa succederà dal 5 al 13 dicembre, nove giorni determinanti sotto ogni profilo: da quello politico a quello sportivo e personale dell’ex Cavaliere.

Ho detto che bisogna aspettare ancora un po’ e poi lo deciderò. Sarà dopo il 4 dicembre“, ha risposto l’ex premier sulla candidatura come leader del centrodestra. “Se non si concluderà il 13 dicembre, concederemo una proroga ai cinesi”, ha sottolineato in relazione alla cessione del Milan. Eppure Matteo Renzi fa il tifoso perché si tenga il club rossonero: “Io non sono proprietario di televisioni o altre cose… Se Berlusconi avesse fatto il presidente del Consiglio come ha fatto il presidente delle tv gli farei un applauso. Ho scoperto che il Milan non lo vende e se il Milan resta italiano sono più contento“. Ammiccamento mica da poco. Non ci sarebbe da stupirsi se dal 5 dicembre i due lavorassero ad un nuovo Patto del Nazareno che potrebbe contemplare la “non belligeranza” sotto tutti gli aspetti. Compresi quelli finanziari, personali, giudiziari e… sportivi. Poi sarà un attimo arrivare a Natale ed essere tutti più buoni.

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