Lapadula, carica e pungolo di un Milan che vince da big

Anche il “Barbera” è dolce per Montella. Il Milan vince ancora: sbanca Palermo 2-1, infila un’altra vittoria e mantiene il passo della Juve, ma soprattutto supera un’altra prova di maturità, perché capace di rientrare mentalmente in una gara dalla quale aveva – colpevolmente – staccato la spina. Il match ha avuto più volti: ordinaria amministrazione nel primo tempo, vinto con un guizzo di Suso su errore sesquipedale della difesa siciliana, poi apatia e sofferenza sino al meritato pareggio di Nestorovski. Aver inserito il pilota automatico non ha giovato a un Diavolo molle, mai pericoloso e rimontato sino al rischio di cadere sotto i colpi di un Palermo invece positivo e propositivo. Il “ceffone” del 1-1, però, è salutare: la squadra inizia a giocare, macina occasioni e trova la rete della vittoria con una new entry (quasi) assoluta: Gianluca Lapadula. L’ex Pescara subentra a Bacca (insufficiente e mai in partita) e diventa nel finale match winner con una pregevole deviazione di tacco da rapace d’area di rigore. Gol bello, pesante e importante, a ridosso della sosta: un momento chiave della stagione rossonera.

Lapadula

Aver vinto una gara così, giocata per quasi la totalità del tempo al di sotto delle attese per grinta, concentrazione e qualità nelle giocate, ha un significato importante: il Milan continua a far punti da grande squadra, senza brillare ma sfruttando al meglio gli episodi e, in questo caso, capendo subito la fase negativa del match e “riattaccando” il tempo la spina. Un rischio enorme, da evitare sempre, che alla fine non ha pesato. Milan che, oltre ai punti, ha (finalmente!) trovato il gol del pezzo pregiato dell’ultimo mercato: quel Lapadula MVP della scorsa Serie B, sempre convincente in partita e allenamento, ma mai in gol. Alle tante buonissime prestazione delle scorse settimane, in cui non ha mai lesinato il massimo dell’impegno e del lavoro per la squadra e per compagni, il “9” ha finalmente coniugato la via della rete, timbrando il cartellino per la prima volta in rossonero e in Serie A. Una soddisfazione personale enorme, ma soprattutto un elemento di squadra importante: il Milan ha vinto sfruttando la panchina, altro punto cruciale per trovare continuità di risultati nel medio-lungo periodo.

Bene e male il Milan, diviso tra una gara giocata in gran parte sotto ritmo e un finale rock, benissimo Lapadula. Il bilancio delle calda e quasi estiva trasferta palermitana lascia Montella moderatamente soddisfatto: aver sbloccato l’ex Pescara non è un elemento secondario in vista delle tappe verso la pausa natalizia, dove i rossoneri avranno le partite decisive per arrivare a gennaio in un’allettante posizione di classifica. Oggi è stato Sir William a risolvere il cubo di Rubik con un colpo da campione, sette giorni fa fu decisivo Bonaventura: trovare invenzioni e giocate estemporanee, per un Milan ancora indietro nella qualità del gioco, è fondamentale. E ancor di più, in proiezione, averla trovata proprio da Lapadula, che merita sicuramente più spazio: è un calciatore che piace perché entra, perché dà la carica e perché “costringe” i compagni ad avere il giusto atteggiamento in campo. E forse, sparigliando le gerarchie in attacco, può anche pungolare Bacca, come già successo in casa della Samp, quando subentrò con il giusto agonismo e diede molto alla causa. A giovare di una sana concorrenza, ora e in futuro, sarà solo e soltanto il Milan. 

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