Taccante di razza: Lapadula, dopo Ibra e Menez, la decide con il colpo di genio. E si candida per il derby

In quell’occasione, il tacco era semplicemente la soluzione (geniale) migliore. Ed è valso un mondo: il gol, il 2-1 Milan, la vittoria e la serenità pre-derby. E fa sorridere che l’unica cosa che si ricordi della gara di Lapadula, un nove che vive di gol nonostante il pochissimo spazio concessogli da Montella fino adesso: ieri, in 11′ più recupero, ha fatto due passaggi, due falli e una palla persa. Quasi niente, ma quel che conta è quella deviazione magica su tiro di Suso: primo pallone toccato e primo gol nella sua vita in Serie A.

L’ex Pescara ci ha messo determinazione, sovrastando Bacca a livello scenico e all’interno della squadra nel pomeriggio di Palermo. Furbo e al posto corretto, non una semplice coincidenza. Riguardate il replay: quando la difesa respinge, il 9 bianco cerca il pallone con gli occhi, fa un paio di passetti e immagina tutto prima. Molti tifosi, in quel secondo di appoggi frenetici, avranno pensato a Inzaghi: la gestualità è la stessa, come la l’approccio iper-concentrato. E allora grandi meriti personali. E allora un grande dilemma, già caldo: quale sarà la punta rossonera nel derby? Presto, o forse no. Montella, intanto, apprezza e applaude, probabilmente ricordando il colpo di tacco – diverso ma ugualmente incredibile – di Mancini, proprio in un derby giocato con la Roma anni fa.

14975922_10211313074690850_1182905195_oIn un società così, scrive La Gazzetta dello Sport, un tocco di classe del genere cambia le giornate. Menez, ai tempi di Inzaghi, ne fece uno irreale nel 5-4 di Parma; Pazzini, spalle alla porta, chiuse in quel modo una serata a Bologna; Ibra, da specialista, realizzò una doppietta: Internacional, estate 2011, e poi lo show a Novara. E come non ricordare quello di Papin nel ’93, nei quarti di Coppa Italia a San Siro. L’avversario era l’Inter, il prossimo, e magari porta bene…

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