De Sciglio: “Con questi giovani il Milan è a posto per 15 anni. Champions possibile, rinnovo senza fretta. Montella ci ha cambiato la testa. Su Bacca…”

Quasi metà stagione da titolare, un po’ a sorpresa e un po’ negativo in diverse prestazioni. Ma Montella ci punta e Mattia De Sciglio, nella finale di Supercoppa, ha finalmente risposto presente. Queste tutte le parole del terzino rossonero, intervistato da La Gazzetta dello Sport.

Sulla vittoria della Supercoppa: “Davvero molto bello ed emozionante, questo successo ha reso unico questo Natale. Dopo la delusione della Coppa Italia avevamo una gran voglia di rivincita sulla Juve. E poi questo per quasi tutti noi è il primo trofeo della carriera, quindi ancora più speciale. La finale di Coppa Italia ci era andata di traverso, perché eravamo consapevoli che avremmo meritato noi. Così abbiamo meritato a Doha. A parte i primi 20’, siamo venuti fuori alla grande, loro alla fine sono crollati e noi abbiamo avuto diverse occasioni per chiuderla prima dei rigori. Così, però, è stata una vittoria ancora più sofferta, quindi più goduta“.

Prima, vera, gioia: “La Supercoppa del 2011? Era il primo anno in cui ero aggregato in prima squadra. Avevamo fatto il ritiro estivo in sette, rimanemmo solo io e Valoti. A volte, però, andavo a giocare in Primavera perché in panchina ne potevano andare soltanto sette. A Pechino andai in tribuna, ma ero ufficialmente nella rosa dei grandi, quindi per me in effetti è il secondo trofeo. Questo, ovviamente, lo sento più mio“.

Obiettivo Champions: “Ora siamo un bel gruppo di giovani, italiani e non solo italiani: qualcosa di molto bello e particolare, anche guardando le altre squadre. Con ragazzi di questa età il Milan è a posto per prossimi 15 anni. Anche di più. Il Milan può e deve ripartire da questa base. Prossimo obiettivo? La vittoria della Supercoppa è senz’altro un nuovo inizio, perché è il primo trofeo importante, ci dà tanta consapevolezza in più. Il discorso Champions è difficile perché la concorrenza è tanta, ma se riusciamo a essere costanti nel rendimento e risultati, è giusto avere l’ambizione di tornarci. Manca da 3 anni e sono troppi. Il trucco è non accontentarsi di quanto fatto fin qui. Evitare di fermarsi a pensare che abbiamo vinto la Supercoppa, perché ci sono altri sei mesi di stagione e dobbiamo porci l’obiettivo Champions. L’errore grave sarebbe pensare che, avendo vinto la Supercoppa, non sarebbe così drammatico fallire la Champions. Ecco, facendo così disperderemmo quella carica di cui parla Montella“.

Bilancio personale: “A volte credo di essere criticato un po’ troppo severamente. Sbagliare capita a tutti. Nei giudizi vengo spesso definito timido, ma pochi si accorgono che in fase di possesso dietro ci mettiamo a tre con un terzino bloccato, cioè io, e l’altro autorizzato a salire, cioè Abate. Sono consegne precise del mister, altro che timidezza. Che voto mi do? In questa stagione mi do un 6.5: a parte due-tre partite sottotono, nelle altre credo di aver ritrovato la brillantezza e l’approccio giusto. Lo sento, questo sarà l’anno buono per me e per il Milan“.

Su Montella: “La sua stima mi ha fatto piacere. L’anno scorso avevo giocato meno, mi serviva sentire nuovamente la fiducia del tecnico. Lui è stato il nostro uomo in più, ci ha aiutato molto. Ci ha trasmesso subito il suo metodo, cose molto diverse da quelle a cui eravamo abituati negli anni scorsi. E poi nei momenti di sofferenza ci compattiamo, cosa che fino all’anno scorso non eravamo in grado di fare. Mentalmente ci ha restituito consapevolezza, con la Juve è stata la cartolina perfetta del nuovo Milan: siamo andati sotto, abbiamo reagito e abbiamo vinto“.

Non solo giovani: “I giovani da soli non bastano. Occorre la presenza di giocatori d’esperienza, che aiutano a venir fuori da certe situazioni. L’ho vissuto sulla mia pelle al primo anno con i compagni che poi hanno lasciato. Serve assolutamente un mix“.

Sul mercato: “Io dico che si è formato davvero un bel gruppo, anche nello spogliatoio, e la cosa si riflette in campo perché ci aiutiamo molto. Ora poi l’infermeria è quasi vuota, siamo un buon numero e quindi, per come la vedo io, stiamo bene così. Si lavora bene, si impegnano tutti, cosa volere di più?“.

Su Bacca: “Sento parlare tanto di lui, ma sarebbe brutto se ci lasciasse. Per noi è un giocatore importante. Mi piacerebbe se il gruppo restasse lo stesso”.

Sul rinnovo: “In questo momento, ma era così anche in estate, sono concentrato su questa maglia. Se inizi a farti distrarre dalle voci, poi rischi di perdere la concentrazione in campo. Sto bene al Milan, l’atmosfera è bella. Quanto al rinnovo (2018, ndr), ne devo parlare con la società, ancora non si è affrontato il discorso, nemmeno col mio procuratore. Lo faremo con molta tranquillità“.

de-sciglio-finaleCapitan futuro? “Mi piacerebbe molto. La fascia l’ho già indossata nelle giovanili, è bello ed è una grossa responsabilità. In Qatar è stata una sensazione magnifica. E poi essere il capitano della squadra per cui hai sempre tifato è il massimo. Io ‘giovane vecchio’? Sì, direi la definizione è giusta, anche se mi sento ancora giovane… Ho da poco raggiunto la 100ma in A, è un traguardo bellissimo, peccato per gli infortuni perché avrei potuto arrivarci prima. Pensare che sono passati già più di 4 anni dal mio esordio fa effetto, sono volati. Insomma, sono ancora giovane, ma vedendo Donnarumma e Locatelli che ne hanno 6-7 meno di me… mannaggia...”.

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