GaSport, Petagna: “Caro Montella, adesso voglio volare anch’io. So come affrontare Romagnoli”

Niente circoletto rosso sul calendario per omaggiare il “ritorno a casa”. Perché a luglio Andrea Petagna non aveva ancora chiaro quale fosse stato il suo futuro. Oggi si racconta a La Gazzetta dello Sport, iniziando dal proprio passato, pronto a ripresentarsi alla prossima giornata: “Lo ammetto, sono emozionato. E non vedo l’ora di giocare. Il Milan resterà per sempre una famiglia. Ero ragazzino e ogni tanto facevo delle cavolate. Come quella volta che andai all’Inter perchè nevicava e i tutor rossoneri mi costrinsero ad alzarmi comunque (ride). A ripensarci adesso al mio esordio, ho ancora i brividi. Ero emozionato già in pullman. Però prima di entrare in campo le gambe non tremavano. Certo, il cuore batteva forte. Per questo sarò sempre grato al Milan e ad Allegri“.

Petagna (spaziomilan)

I precedenti contro Montella e Romagnoli: “Battemmo in finale la Roma Giovanissimi. C’era Vincenzo in panchina e Alessio in difesa. E io feci gol… Ma con lui (Romagnoli) ho fatto tutta la trafila delle nazioni giovanili. Ricordo che si parlava benissimo già all’epoca, però mi ha sorpreso la velocità con la quale ha saputo imporsi, alla Samp prima e poi al Milan. Ha bruciato le tappe, dimostrando di essere un campione. Sono felice per lui“.

Il momento difficile all’Ascoli: “Ero deluso quando fui ceduto. E l’Ascoli non sapeva nemmeno in che serie avrebbe giocato. Però ho trovato la forza per reagire. Mi sono detto ‘o cambi o non sei fatto per questo lavoro’“.

Gol a San Siro con esultanza?Non ci ho pensato, ma sono un istintivo quindi, nel caso, sarà una reazione spontanea“.

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