L’album dei ricordi del 2016: dal palo di Icardi all’arrivo di Montella

GENNAIO: PALO!
C’erano già stati il pareggio di Roma e la vittoria sulla Fiorentina, ma ad aprire davvero l’anno rossonero è il derby del 31 gennaio. Quello che il Milan vince 3-0 e che si conclude con il selfie di gruppo del presidente Berlusconi e dei suoi ragazzi nello spogliatoio di San Siro. Una grande e rotonda vittoria, messa a rischio sull’1-0 da un rigore concesso a favore dell’Inter. Ma il tiro di Mauro Icardi finisce sul palo.

FEBBRAIO: 11 PUNTI
E’ uno dei mesi più prolifici dell’anno. La squadra conquista 3 vittorie e 2 pareggi, in 5 partite. Il Milan vince a Palermo e batte Genoa e Torino in casa. I pareggi arrivano contro l’Udinese e sul campo del Napoli. Quest’ultimo non è un capolavoro di gioco e di proposizione offensiva, ma di tempra e di capacità di soffrire. Il pareggio di Bonaventura al San Paolo si rivela bello e prezioso.

niang cuadrado (spaziomilan)

MARZO: IL CALO
L’incidente stradale di Niang toglie al Milan spunti e slanci. Il francese con il suo fisico prorompente coniugava la fase offensiva e quella difensiva, fattore fondamentale in un 4-4-2. La sua assenza, purtroppo non sostituita da nessuno, toglie alla squadra il traino e il tampone di tante situazioni di campo. La squadra cala a vista d’occhio e non si riprenderà più.

APRILE: L’ARRIVO DI CRISTIAN
Dopo la sconfitta contro la Juventus, di misura e dopo che era stato il Milan a passare in vantaggio, induce il Milan ad avvicendare Sinisa Mihajlovic. Arriva Cristian Brocchi, un cuore rossonero di quelli buoni e intensi. Le vittorie sui campi di Genova edi Bologna sono le cose migliori, ma a San Siro la squadra non trova intensità e la sconfitta di Verona resta una macchia dura da cancellare.

MAGGIO: IL MILAN DI ROMA
Nella Finale di Coppa Italia, era stata la squadra rossonera a meritare la vittoria. Sceso in campo a testa alta, con voglia di giocare e forte personalità, il Milan ha trascinato i proprio tifosi ad un tifo incessante. Spesso e volentieri padroni del campo, Montolivo e compagni cedono però quando proprio Riccardo deve uscire per infortunio e quando la Juventus inserisce nei supplementari grandi giocatori. Decide Morata, Josè Mauri sfiora il pareggio che avrebbe portato il Milan ai rigori. Peccato, ma a testa alta.

GIUGNO: BENVENUTO VINCENZO
In una estate calda e complessa, il Milan trova la via. Da una rosa di sei allenatori, concordata e scremata con gli acquirenti cinesi dell’epoca affiora la scelta di Vincenzo Montella. I tifosi rossoneri si chiedevano se sulla panchina del Milan si sarebbe seduto l’allenatore innovativo e ispirato di Firenze o quello inespresso di Genova. I mesi successivi avrebbero dato tutte le risposte del caso.

Fonte: acmilan.com

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