Sino-Europe, la seconda caparra grazie a un prestito dal paradiso fiscale. Ma si tenta di anticipare il closing a febbraio: i dettagli

I secondi 100 milioni di caparra versati a Fininvest il 13 dicembre, Sino-Europe li ha recuperati da un contratto firmato da Rossoneri Sport Investment (società creata dai cinesi per controllare il Milan) con Willy Shine International Holdings Limited, soggetto finora inedito in questa vicenda. Willy Shine è una società con sede a Tortola, la più grande delle Isole Vergini. La prima spiegazione è la più semplice: quelle zone sono scelte da parecchi businessman per la tassazione molto bassa e la segretezza molto alta; se ne parlò anche nell’affare Thohir-Inter.

L’uomo di riferimento sarebbe Ken Chian, il cui contatto è una mail di Huarong. Significa, probabilmente, che Yonghong Li, in mancanza dell’autorizzazione del governo di Pechino all’esportazioni di capitali all’estero e nell’esigenza di metterne insieme 100 in 24 ore, si è rivolto a Huarong, istituto finanziario di proprietà cinese che non fa parte di SES ma da agosto è vicino alla cordata e un mese fa ha consegnato questi soldi. In cambio ha avuto in pegno la Rossoneri Champions, società in possesso di SES, più altre garanzie legate al patrimonio del capo del consorzio verso l’acquisto del Diavolo. Ovviamente non c’è legame diretto fra Willy Shine e Fininvest.

bandiera-della-cinaLa conferma che la seconda caparra sia arrivata grazie a un prestito lascia ancora qualche dubbio su una trattativa da sempre complessa. Più certezze, invece, sul ruolo di Chen Huashan, che ha nuovamente firmato a nome di Yonghong Li: Chen è un suo amministratore, un fiduciario, non cerca il denaro in prima persona. A proposito di closing, La Gazzetta dello Sport fa sapere che i cinesi stanno cercando l’anticipo, dal 3 marzo a febbraio. Un’operazione che darebbe più tempo al mercato e maggiore respiro all’ambiente.

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