Ancora la Juve, ma chi la butta dentro?

Christian Pradelli è giornalista professionista e direttore di SpazioMilan.it dalla sua fondazione, l’8 marzo 2011. Dirige parallelamente il free-press pomeridiano Mi-Tomorrow. Collabora con La Gazzetta dello Sport e Yahoo Sport Italia. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” su Radio Reporter ed è opinionista per Milan Tv. È la voce ufficiale del Milan per TopCalcio24, canale del gruppo Mediapason (canale 62 del DTT).

E’ di nuovo tempo di Milan-Juve. O meglio, Juve-Milan. Dopodomani sera arriverà una nuova sfida contro i bianconeri, ancora una volta in gara secca poco più di un mese dopo la finale di Doha. Eppure, nonostante siano trascorsi appena trentadue giorni, le due formazioni si presentano all’appuntamento con il quarto di Coppa Italia profondamente diverse da quanto visto in Qatar.

Da una parte, la squadra di Montella conferma la scarsa vena degli interpreti del reparto d’attacco e mostra una perdita di brillantezza, pesata non a caso nella media punti più bassa rispetto a quanto visto nel periodo pre-natalizio. Dall’altra, la capolista mantiene la leadership del campionato, senza convincere appieno dal punto di vista del gioco e della compattezza del pacchetto arretrato (vedi la sconfitta di Firenze). Eppure la Juve arriva allo scontro di mercoledì galvanizzata dalla vittoria sulla Lazio, firmata Dybala-Higuain, mentre il Milan si lecca le ferite dopo aver sciupato l’occasione di agguantare almeno il pareggio nel match di sabato contro il Napoli.

Di positivo dalla sconfitta coi partenopei resta il dato relativo alla reazione della squadra che in altri tempi non avrebbe mai rialzato la testa dopo il doppio vantaggio degli azzurri. Ma c’è da registrare, per contro, l’inamovibilità di Alessio Romagnoli e la bulimia cronica dell’attacco. La preoccupazione è sempre incentrata su Carlos Bacca, per nulla in grado di far salire la squadra. Privarsene oggi è comunque un rischio, visto dietro c’è solo Gianluca Lapadula. Ecco perché a questo Milan servirebbero almeno due attaccanti. E, visto che non arriveranno innesti da questa sessione di mercato, centrare l’Europa sarà comunque un miracolo di Montella.

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