Creste, hockey e tatoo: è il derby slovacco di Kucka e Hamsik

Cresta contro cresta e saranno scintille, anche se conoscendoli non sarà certo quella la prima parte del corpo che verrà a contatto. Juraj Kucka e Marek Hamsik: amici contro. Compagni in nazionale e duellanti per l’Europa nei club. Su quella parte di San Siro potrebbe anche non crescere più l’erba per qualche giorno, dopo che ci saranno passati loro. Due anime, due lottatori, due motori: stasera Juraj e Marek si troveranno spesso uno di fronte all’altro. Esordisce così La Gazzetta dello Sport presentando il derby slovacco tra centrocampisti.

I due, si legge, sono praticamente inseparabili da sempre, fin dai tempi dell’U21 e oggi sono punti fermi per la propria nazionale e per il proprio club. Erano in Sudafrica, nel 2010, quando sconfissero l’Italia del Lippi Bis, trasformandosi in autentici eroi in patria, festeggiati a lungo. Ma non solo legati in campo, anche fuori, le affinità e passioni in comune si sprecano: al di là della cresta condivisa, per entrambi vive forte la passione dell’hockey, e quella per i tatuaggi, praticamente innumerevoli per entrambi. Non è solo il ghiaccio ad unirli, ma anche un forte senso di appartenenza per gli eventi benefici legati a Banska Bystrica, paese natale di Hamsik, ai quali Juraj ha sempre risposto presente.

E pensare che i due sarebbero potuti finire insieme al Milan, ma ormai il capitano azzurro ha smesso di pensare al quel possibile passaggio nell’estate del 2011. Per Hamsik è il passato, il futuro è unicamente azzurro, con un record leggendario da infrangere, quello di un certo Maradona. Il numero 17 azzurro sa come far male al Milan, indelebile nella testa dei napoletani la serpentina del maggio 2008, il gol che costò la Champions ad Ancelotti. Ma anche Kucka è caldo in zona gol, avendo segnato la sua terza rete pochi giorni fa. La sfida è lanciata.

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