Il racconto di acmilan.com: quel gol di Rui Costa che squarciò San Siro

Era il 25 gennaio 2004, tredici anni e un giorno fa. Un gennaio come quello in corso, più soleggiato che piovoso. Quella domenica pomeriggio, il Milan iniziava il girone di ritorno a San Siro e la società aveva ammonito la squadra alla vigilia: attenzione, non è l’Ancona dell’andata, si è rinforzato sul mercato, c’è bisogno della massima concentrazione. Anche Carlo Ancelotti il venerdì pre-partita era stranamente inquieto, non “si fidava” dell’Ancona ultimo in classifica e temeva che la squadra fosse stanca per la fatica supplementare in Coppa Italia dove aveva vinto 2-1 sul campo della Roma e si era qualificata per le Semifinali.

AVEVA RAGIONE ANCELOTTI…
Dopo un’ora di gioco, il Milan e l’Ancona erano ancora sullo 0-0 a San Siro. Il Milan era lento e la squadra marchigiana teneva botta. Era un Ancona molto diverso da quello della gara di andata allo stadio del Conero, la partita dell’esordio in Campionato di Kakà. Un girone prima, l’Ancona aveva in attacco Di Francesco (l’attuale allenatore del Sassuolo), Hubner e Ganz. Un girone dopo, c’erano Galeone in panchina al posto di Menichini e i vari Dino Baggio, Jardel (spauracchio rossonero ai tempi del Porto negli anni Novanta) e Grabbi. I rossoneri a gennaio erano partiti forte vincendo la gara Scudetto il giorno 6 sempre all’Olimpico contro la Roma, ma fra i vari impegni anche di Coppa Italia si erano davvero stancati un po’ ed erano attesi anche dal recupero nel turno infrasettimanale contro il Siena.

RUI COSTA, ADESSO BASTA ASSIST!
Manuel Rui Costa aveva esordito in maglia rossonera il 26 agosto 2001, nella sfortunata (si fa male al polso e deve uscire dopo 26 minuti) partita di Brescia poi terminata 2-2. Era da quel giorno che il grande portoghese sognava un gol con la maglia del Milan in Campionato. Ma 29 mesi dopo, quasi due anni e mezzo dopo, era ancora a secco. Aveva sfiorato tante volte la rete importante, Rui. Proprio all’inizio della stagione 2003-2004, in un Milan-Lecce, aveva colpito il palo e il portiere avversario Amelia aveva fatto un paio di parate miracolose su di lui. Ormai era un cruccio, anche se le statistiche consolavano Rui Costa: non segna ma è il recordman degli assist, è a quota 55… Non bastava all’orgoglioso campione di marca Benfica. Voleva e sognava il gol. Intanto, al 19′ della ripresa, su rigore, Shevchenko portava in vantaggio il Milan.

IL NUMERO 10 DEL MILAN IN GOL: UN BOATO INDIMENTICABILE
L’1-0 all’Ancona non bastava ai tifosi rossoneri. C’erano state anche le proteste avversarie sulla concessione del penalty da parte dell’arbitro. Solo 1-0 e giocando all’attacco solo dopo l’uscita dal campo dell’anconetano Grabbi per infortunio: non era, fino al 70′ minuto, una domenica per la quale emozionarsi. Ma, come spesso accade nel calcio, è un attimo. Rui Costa slalomeggia, entra in area e quella benedetta palla entra, il portiere Marcon è battuto. Due a zero e gol di Rui Costa. Il campione di Lisbona aveva già segnato, in maglia rossonera, in Coppa Uefa e in Coppa Italia (proprio contro l’Ancona nel dicembre 2002!), ma mai in Campionato. Il boato dopo quel gol risuona ancora dentro lo stadio di San Siro. E tutti i suoi compagni ad abbracciarlo… sapevano quanto ci tenesse.

ANCORA E SEMPRE: GRANDE RUI
Fino al 2013, fino al giorno in cui il Milan ha partecipato ai sorteggi di Champions League a Montecarlo, andava in scena puntualmente una gag al Grimaldi Forum. Rui Costa, da dirigente del Benfica, era atteso dalle tv del suo Paese per commentare il sorteggio europeo del suo Club. Ma lui, alla vista della troupe del canale tematico rossonero, fermava tutti con un sorriso: “Alt, arrivo, ma prima parlo con la televisione della mia squadra”. Un signore del calcio di quelli veri, nel tocco di palla e nei modi fuori dal campo, Manuel Rui Costa. Fine dicitore, persona sensibile, uomo-spogliatoio: la sua maglia numero 10 del Milan è stata indossata con tutti i crismi dal grande portoghese. Al Milan dal 2001 al 2006, ha vinto tutto, giocando 192 partite e segnando 11 gol, dei quali 4 in Campionato: dopo l’Ancona, è andato in gol contro Perugia e Brescia nel 2004, ancora contro il Brescia nel 2005. Sconfitto a Istanbul, è stato uno dei primi, due anni dopo, pur non giocando ormai più in Italia, a scrivere al suo Milan al termine della Finale di Atene. “Grazie ragazzi, avete vinto anche per me”.

Fonte: acmilan.com

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