Deulofeu, Berlusconi e il budget dei sogni che…

Christian Pradelli è giornalista professionista e direttore di SpazioMilan.it dalla sua fondazione, l’8 marzo 2011. Dirige parallelamente il free-press pomeridiano Mi-Tomorrow. Collabora con La Gazzetta dello Sport. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” su Radio Reporter ed è opinionista per Milan Tv. È la voce ufficiale del Milan per TopCalcio24, canale del gruppo Mediapason (canale 62 del DTT).

Il primo gol di Deulofeu, l’ultima a San Siro di Berlusconi? Una frase per riassumere il momento rossonero nei suoi due estremi, a livello campo e a livello società. E se la vittoria contro la Fiorentina rilancia potentemente le ambizioni europee del Milan di Montella, il nuovo presunto budget di mercato da 150 milioni spifferato ieri sera da Sky riaccende già da oggi l’attenzione sull’immediato closing atteso, comunicati alla mano, tra il primo e il 3 marzo. E parte il toto-nomi, con la ferma (ci auguriamo) volontà di rinforzare un gruppo che sta davvero facendo miracoli.

Senza dar troppo fiato alle suggestioni, concentrandoci partendo dal Milan di oggi, è piuttosto evidente che serva un ricambio all’altezza ai centrali di difesa. Dopo Paletta e Romagnoli, la coppia meglio assortita ma peraltro non sempre infallibile, manca un “terzo” che sia realmente all’altezza. Per poco, ieri sera, Gustavo Gomez non lasciava la truppa in dieci e Zapata, parole sue, non fa certo della concentrazione perenne la sua arma migliore. E a centrocampo? Probabilmente occorrerebbe un profilo in grado di incarnante almeno quattro-cinque diversi tra quelli che ci sono ora. Fermo restando che riuscire a trovare una quadra senza Bonaventura sembrava impossibile. Eppure si può vincere anche senza Jack, nota lieta.

Dulcis in fundo, l’attacco: si continua a vincere senza i gol degli attaccanti. Certo, ha segnato Deulofeu, ma di Bacca nemmeno l’ombra. Nemmeno quando un doppio cambio in corsa ha portato praticamente ad un 3-5-2 con Suso in suo appoggio. Ci ricordiamo un tentativo di mini-coast-to-coast, ma non particolarmente felice. Per non parlare del panchinaro Lapadula, che qualche domanda, immaginiamo, se la farà pure. Quale futuro per il reparto offensivo, insomma? Anche i cinesi sposeranno Montella e le sue ali della libertà?

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