Closing vicino, l’Europa meno: Montella, sicuro che non sia decisiva?

C’è il passato, ovvero la Fiorentina che ha portato in Europa grazie ai 3 quarti posti conquistati in campionato. C’è il presente e cioè la sfida di San Siro proprio con l’ex Viola, un vero e proprio spareggio di classifica dopo quello dell’Olimpico. E poi c’è l’avvenire perché, a prescindere da chi sarà il nuovo padrone, è chiaro che i risultati non potranno essere ininfluenti nella decisione di confermarlo o meno in panchina. Per Vincenzo Montella sarà davvero una serata speciale, un impegno a 360 gradi.

In realtà l’allenatore non è che stia pensando molto ai cinesi. Nessuna previsione, quasi mai commenti, solo la (scontata) constatazione di rapportarsi sempre e solo con l’attuale società. Il suo karma, ormai da mesi. Nemmeno sotto data gli interessa mostrare qualcosa di diverso e comunque, nonostante le generiche voci di rassicurazione arrivate nei giorni scorsi, sapendo pochissimo della cordata non si possono nemmeno conoscere – o almeno non ancora – i loro programmi e le conseguenti intenzioni sull’Aeroplanino. In estate il suo nome era stato approvato in condivisione, ma sempre in modo vago ammette Tuttosport: da chi? Forse da Yonghong Li? Poche certezze. In ogni caso l’Europa è una necessità non solo economica ma anche strategica e di immagine: fallirla sarebbe un colpo difficilissimo da superare.

Per il tecnico quella di oggi non sarà un crocevia decisivo della stagione, però per chi dovrà investire milioni per far ritornare il Diavolo a splendere rimane fondamentale raggiungere una posizione sufficiente per allargare i propri orizzonti. E avere più forza e appeal in sede di mercato. Dal cuore al business, si sta per cambiare epoca e i tifosi comincino a rendersene conto.

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