Carlos balla sul dischetto: con 2 piedi segna, con uno sbaglia. Ma San Siro lo applaude

Signor Bacca, prego, si distenda sul lettino. Minuto 25 del secondo tempo, le 22 passate da poco e Carlos è materiale da psicologo. Alla fine di una settimana complicata, in coda a una stagione problematica, ha calciato un rigore nella stratosfera. Anzi, prima ha segnato un bel gol, poi ha tirato alto, altissimo, da 11 metri. In quel momento, 6 giorni dopo il rigore bipede di Reggio Emilia, è troppo facile pensare che nella sua testa l’insicurezza si sia fatta largo. Ecco l’incipit de La Gazzetta dello Sport sulla particolare serata del colombiano.

Ma dopo il penalty sbagliato, come nella più classica delle storia a lieto fine, Bacca capitalizza al massimo la sponda di Romagnoli, bruciando Dainelli e Cacciatore e freddando Sorrentino. Lo fa sdraiandosi, ma non sul lettino di uno psicologo, bensì sul manto erboso di San Siro per spingere in fondo al sacco quel pallone vagante. E lui, praticamente per terra, tocca in porta: d’altronde le punte fanno così, utilizzano ogni parte del corpo pur di segnare. Per la gioia di Montella che, nel post, commenta così: “Bacca si è avvicinato al vero Bacca“.

Probabilmente avrebbe potuto segnare prima, nelle tante (troppe) occasioni ghiotte sciupate, ma in una serata del genere non importa. Era nervoso all’inizio, ma poi ha curato ogni male con la medicina che meglio conosce: il gol. Alla Deulofeu questa volta. Corsia sinistra, accentramento sul destro e botta sul primo palo. Tutto bene, se non fosse che qualche minuto dopo si presente sul dischetto, dopo l’inciampo con marcatura contro il Sassuolo. Questa volta è deciso, vuole calciare alto e nell’angolino. Inutili ricordare dove sia finito il pallone, per la felicità di Galliani che ha abbandonato la tribuna scuro in volto dopo l’errore. E sui social, quante risate: “Bacca con due piedi segna, con uno no” e ancora “quel pallone sarà finito in Cina“. Ma poco importa, il colombiano ha raggiunto nuovamente la doppia cifra in campionato, ricevendo l’applauso finale di tutto San Siro. Si sarà anche sdraiato ma il riassunto è un altro: ieri sera si è rialzato.

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