CorSera: dalla Cina emergono sospetti su Yonghong Li. Quelle due truffe “in famiglia”…

Siamo arrivati al giorno della verità, in un senso o nell’altro. In questi instanti a Casa Milan sta iniziando l’Assemblea dei soci nella quale si cercherà di fare chiarezza sul futuro, anche attraverso un comunicato ufficiale che probabilmente sancirà, previo pagamento di una terza caparra da 100 milioni di euro, il rinvio del closing tra il 31 marzo e il 7 aprile.

Nel frattempo, secondo quanto riporta l’edizione odierna de Il Corriere della Sera, dalla Cina emergono sospetti preoccupanti su Yonghong Li. Lo Shanghai Zhengquan (uno dei principali quotidiani finanziari cinesi) lo scorso 23 novembre riportava un profilo del presidente di Sino Europe, definendolo misterioso: Yonghong Li alla fine degli anni ’90 è stato al centro di una colossale truffa ai danni di 18 mila risparmiatori che pensavano di investire nell'”economia del futuro” (ossia l’agricoltura sostenibile) e invece hanno visto dissolversi tutti i loro soldi, che ammontavano a 800 milioni di yuan (circa 100 milioni di euro).

La truffa fu perpetrata dalla ‘Sanda Zhuangyuan’ società di cui erano amministratori Yonghong Li, il padre, Naizhi Li, e i fratelli, Hongqiang Li e Yongfei Li. Questi ultimi sarebbero addirittura latitanti dal 2004 dopo una condanna al carcere per truffa. Altre cronache (Xinhua) riportano come una società legata sempre a Yonghong Li, la Long Gu International, abbia inscenato, nel maggio 2015, la firma di un memorandum di intesa tra Thailandia e Cina per realizzare un canale artificiale del valore di 85 miliardi di dollari. Entrambi i governi hanno smentito ufficialmente dopo pochi giorni.

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