Tre passi verso l’Europa, ora più vicina grazie a… Torino e Cagliari. Pausa Nazionali, gioie e dolori

Laureatosi in Giurisprudenza nel 2015, Giovanni D’Avino è giornalista pubblicista dal 2016. Praticamente nato con la passione per il giornalismo ed il calcio, soprattutto quello a tinte rossonere, nel dicembre 2012 entra a far parte di SpazioMilan.it, per il quale attualmente svolge il ruolo di Coordinatore di redazione. Da qualche anno collabora anche con il settimanale calcistico Corriere del Pallone.

Turno favorevole doveva essere, e turno favorevole è stato. La ventinovesima giornata della Serie A ’16/’17 offriva al Milan la ghiotta occasione di avvicinarsi alle concorrenti nella corsa all’Europa League, che mai come quest’anno, complice sicuramente la mediocrità delle squadre che occupano la parte destra della classifica, viaggiano a ritmi forsennati. L’impegno casalingo contro il Genoa, una delle compagini che già da qualche settimana è praticamente priva di obiettivi da perseguire, è stato sfruttato a pieno per rosicchiare due punti ciascuno ad Inter e Lazio, che non sono andate oltre il pareggio su campi ostici come quello di Torino (sponda granata) e Cagliari.

Bravo mister Montella a rendere quasi impercettibile l’assenza di almeno sei titolari. Al netto dei pochissimi rischi corsi dalla tonica coppia centrale Zapata-Paletta, si è trovato nel trio Kucka-Locatelli-Mati Fernandez una linea mediana convincente come poche altre viste quest’anno. A voler essere pignoli, però, quella contro un Grifone dagli artigli decisamente smussati era la gara ideale da terminare in surplace, concretizzando prima almeno una delle tante occasioni sprecate e chiudendo anzitempo il discorso. Lo avrebbero meritato soprattutto le coronarie dei tifosi rossoneri, quest’anno soggette a fortissimi stress praticamente ogni settimana, ed invece è arrivata l’ennesima vittoria di misura della stagione. Poco male a conti fatti, perchè ciò che conta è il risultato finale e ancora di più un quarto posto che è lì, a soli quattro punti (col quinto a due).

Adesso, cari amici rossoneri, ci toccano due settimane di nulla cosmico, o quasi: è tornata, infatti, la pausa per le Nazionali. Che in soldoni significa: niente campionato (e quindi niente Milan); tredici giocatori che andranno in giro per il Mondo con la speranza che tornino a Milanello integri; tifosi dell’italico stivale che dovranno saziare la perenne fame di calcio “accontentandosi” dei match degli Azzurri di Ventura contro Albania ed Olanda. Chi sicuramente accoglie con gioia lo stop forzato è invece Montella, il quale, in attesa di capire l’entità dell’infortunio di Bertolacci, potrà strappare all’infermeria qualche elemento importante della sua rosa, su tutti lo stakanovista Suso. Ma visto che i guai non vengono mai da soli, lo volete sapere un altro aspetto negativo della “pausa per le Nazionali”? I riflettori torneranno inevitabilmente ad essere puntati su closing e caparre, cinesi e contratti, proroghe ed advisors. E lì sì che sono dolori, a tutti i livelli: non c’è che dire… maledette Nazionali!

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