Mercato nullo, Donnarumma a rischio e tifosi furibondi. Le spine del Milan senza closing

Il giorno dopo è quello dei “lo sapevo” e dei “l’avevo detto“. Esercizio facile. Ma anche dell'”oddio e adesso che succede?“. E qui si fa più dura . In qualsiasi caso il fulmine a ciel sereNO – è stata questa la definizione più gettonata – si è comportato da tale: un gran baccano e un po’ di danni sparsi, anche se non necessariamente irrimediabili. Di certo il popolo rossonero, dopo essersi spaventato, ha iniziato a preoccuparsi parecchio, riservando poi le proprie lamentale – e tanta rabbia – sul web. Si perché stavolta, nonostante i pregressi non fossero esattamente tranquillizzanti, sembrava che tutto si avviasse verso la parola fine. Lieta o meno, è una questione soggettiva. Ma comunque la fine. È questo l’incipit de La Gazzetta dello Sport, analizzando le spine del Milan attuale.

La decisione di Berlusconi, si legge, nonostante le dichiarazioni vacillanti, è presa ed è quella di vendere il Milan. Nonostante la passione che lo lega. I costi sono ormai insostenibili e, se si vuole tornare in Europa, il solo progetto “giovani ed italiani” non può funzionare. Ma attenzione, il rinvio del closing per un altro mese limiterà nuovamente il lavoro di Fassone e Mirabelli. La primavera, da sempre, è la stagione cruciale per pianificare l’annata successiva, e questa co-gestione blocca tanto: il rischio è che i nomi più appetibili prendano il volo prima. Ma la preoccupazione maggiore, rivela la Rosea, è per la tematica rinnovi: le parole di Raiola hanno generato timori su Donnarumma, e più il tempo passa e più la situazione diventa delicata. Ma non solo il portierone. C’è un tecnico da blindare, parlano i risultati, e due stelle (di grandezza minore o superiore decidete voi) da trattenere come Suso e De Sciglio.

Tornando poi strettamente alla tematica closing, l’assemblea di domani si terrà comunque, per legge. Ma c’è il rischio altissimo che assomigli a quella del 13 dicembre. E se l’accordo con Sino-Europe non dovesse andare in porto, verrano cercati altri compratori, ricominciando da capo tutta la vicenda.

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