Pescara bivio importante. Una trasferta per cambiare rotta

Se pensiamo che il Milan possa solo andare bene a Pescara, questo potrebbe diventare un problema a livello mentale. Soprattutto quando i dati supportano un lecito dubbio. Vero è che a pensar male non si fa peccato ma a considerare l’uscita all’Adriatico una scampagnata non è certo il recente calendario in trasferta percorso dal diavolo.

Considerando che le uniche due vittorie sono state Bologna, da cui partiremo a contare, e Reggio Emilia col Sassuolo, non possiamo certo dire che siano stati punti guadagnati agevolmente: nel primo caso ci siamo messi nei pericoli da soli e da soli l’abbiamo scampata, nel secondo sono saltati fuori tre punti da una noiosa domenica pomeriggio. Per il resto, il Milan ha raccolto un pareggio subendo l’iniziativa avversaria contro la Lazio all’Olimpico e la sconfitta allo Juventus Stadium contro la capolista, e nonostante il rigore in extremis non si può dire che la Juve abbia sfoggiato una fase offensiva migliore rispetto a quella rossonera.

Detto ciò, Pescara può non essere così facile come sembra: se da un lato il gap tra le squadre è notevole e potrebbe permettere al Milan di rilanciare la sua corsa anche lontano dalle mura amiche, dall’altro il difetto d’arroganza potrebbe scoprire lati vulnerabili alle sortite della truppa di Zeman, tanto devota all’ultraoffensività. A questo punto la palla passa al campo che ci dirà quale delle due strade il Milan sta prendendo: quella della continuità o la svolta. Visto anche il calendario che aspetta il Milan: 3 trasferte su 5 gare nel mese di aprile.

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