Ecco quanto ha scritto ieri sul suo blog il collega de Il Sole 24 Ore, Carlo Festa, sempre molto vicino alle vicende societarie di Casa Milan: “Ancora grande confusione, ma qualche informazione in piĆ¹ sotto il cielo milanista. Prima certezza: oggi (ieri, ndr) non sono arrivati i 100 milioni della terza caparra che Fininvest attendeva dallāuomo dāaffari Yonghong Li per mettere la firma sul nuovo contratto che ĆØ stato redatto tra le parti per posticipare il closing al 7 aprile. La causa del non arrivo dei 100 milioni? Secondo fonti vicine a una grande banca di Pechino e altre fonti contattate da The Insider, assai vicine al governo cinese, la motivazione sarebbe di tipo burocratico, cioĆØ i documenti richiesti dalla banca dove sono depositati i 100 milioni (che sarebbe anche la banca finanziatrice) non sarebbero sufficienti e sarebbe stata richiesta unāintegrazione. Quindi i soldi dovrebbero, ma il condizionale ĆØ dāobbligo, arrivare domani (oggi, ndr), in modo da prorogare il closing al 7 aprile. Che dire? In questa vicenda la confusione resta dominante e le certezze rischiano di venire smentite il giorno dopo. Quindi, con grande cautela, bisognerĆ aspettare la giornata di domani (oggi, ndr). Nel frattempo, secondo fonti vicine a una grande banca cinese, la rubrica The Insider ĆØ in grado di dare in esclusiva la suddivisione della āpresuntaā provenienza del denaro. Secondo indiscrezioni infatti Yonghong Li, formalmente per la stretta del governo di Pechino sugli investimenti allāestero (ma resta da capire se nei fatti ĆØ proprio questa la motivazione), sarebbe rimasto lāunico soggetto della cordata Ses. Quindi non farebbero piĆ¹ parte degli investitori (almeno con gettoni consistenti) nĆ© Haixia Capital, nĆ© la lista di soggetti che era stata fornita tre settimane fa a Fininvest: cioĆØ la China Costruction Bank, la China Merchants Bank, Huarong e un altro asset manager di Hong Kong. Tuttavia questi soggetti, che non saranno investitori nellāoperazione, potrebbero partecipare come finanziatori di linee di prestito tramite loro consociate in paesi al di fuori della Cina. Il dato di fatto ĆØ che Yonghong Li sta mettendo la maggior parte dei soldi. Somme consistenti che ovviamente aprono a una serie di domande. Come fa Yonghong Li ad avere un patrimonio cosƬ consistente in Asia e al di fuori dallāAsia? Da dove arrivano i suoi capitali? Si muove da solo veramente o cāĆØ qualcuno nascosto dietro di lui? Ma ecco la suddivisione dei capitali finora raccolti.
1) I primi 100 milioni, quelli arrivati in agosto, farebbero capo per circa 60 milioni a Yonghong Li e per 40 milioni ad Haixia Capital. Tuttavia, secondo quanto risulta a The Insider, i 40 milioni sarebbero stati restituiti ad Haixia Capital da Yonghong Li nelle ultime settimane. Infatti Haixia Capital avrebbe dovuto rinunciare allāoperazione, in quanto non ha sedi operative al di fuori della Cina ed inoltre ĆØ collegata al governo cinese. Resta da capire dove abbia preso Yonghong Li i capitali per rimborsare Haixia.
2) I secondi 100 milioni, quelli pagati a dicembre, sarebbero stati prestati a Yonghong Li da Huarong, per la precisione la sede della banca alle Isole Vergini. Questi soldi sarebbero perĆ² stati rimborsati dallo stesso Yonghong Li nellāultimo mese a Huarong stessa. Anche in questo caso resta da capire dove abbia preso Yonghong Li i capitali per rimborsare Huarong.
3) Gli ulteriori 100 milioni della caparra, quelli che in teoria dovrebbero arrivare domani (oggi, ndr) a Fininvest, secondo fonti vicine a una grande banca dāaffari cinese sarebbero stati finanziati da un istituto asiatico di medie dimensioni. Lo stesso che avrebbe chiesto unāintegrazione della documentazione, causando un ritardo. Yonghong Li dovrebbe rimborsare pure questa somma nei prossimi mesi.
Ovvio che gli interrogativi restano tanti. Come fa Yonghong Li a trovare queste ingenti somme? A maggior ragione se si pensa che lo stesso Yonghong Li dovrebbe in teoria perdere tutto se non riuscirĆ ad onorare gli impegni, anche se secondo qualche addetto ai lavori ci potrebbe essere una clausola a āelasticoā nascosta nei contratti. Per chiudere lāoperazione allāuomo dāaffari cinese serviranno inoltre circa 400 milioni di euro. CosƬ suddivisi: 220 milioni a Fininvest (per arrivare alla valutazione finale come equity (cioĆØ 520 milioni formati da 300 milioni di caparra + 220 milioni da dare il 7 aprile), piĆ¹ altri 70-80 milioni a Fininvest per rimborsare la gestione degli ultimi mesi, piĆ¹ altri 100 milioni di prestito soci per gli investimenti sul Milan. In tutto per Yonghong Li lāinvestimento per iniziare (senza quindi ulteriori spese future) ĆØ di circa 700 milioni. Dove trovi queste somme lāuomo dāaffari ĆØ un mistero, ma probabilmente Fininvest e Unicredit (la banca depositaria in Italia delle somme) avranno preso le loro precauzioni sulla tracciabilitĆ del denaro“.