Tourneè estiva VS Europa League: la rinascita del Milan parte dalla seconda

Il Milan di Montella, ad agosto, è partito con un obiettivo che sapeva più di speranza che di traguardo concreto: l’Europa. L’Europa in qualunque sua forma, anche quella minore. E il Milan dopo poco ha scoperto che finalmente aveva fatto il primo passo per tornare ad essere grande: aveva disegnato la sua nuova anima ad immagine e somiglianza dei suoi vecchi valori, pur traslata in un’era in cui è cambiato praticamente tutto.

A questo punto, si è meravigliato dei suoi progressi, continui, inattesi, ma ha dovuto anche fare i conti con i suoi limiti. Per cui, quel terzo posto che a un certo punto sembrava davvero alla portata, è diventato un sesto posto guardato da qualche gradino più giù. Ora il gradino è soltanto uno e l’obiettivo vicinissimo.

Se sesto posto sarà, bisognerà, probabilmente, rinunciare alla tourneè estiva in Cina (in quei giorni potrebbero esserci i turni preliminari) che frutterebbe alla società un po’ di soldini. Lo scorso anno la tourneè fu uno dei motivi di consolazione per il tentativo fallito di centrare l’Europa, quest’anno, però, non sarebbe sufficiente.

L’Europa, infatti, a livello di punti, si può quasi toccare con mano, seppur ci sia ancora molto da battagliare. Arrivano, inoltre, buone notizie dal fronte Champions: dalla stagione 2018/2019, l’Italia avrà di nuovo 4 squadre nella competizione.

Una notizia che era già nell’aria, e che addolcisce ancora di più questo cammino rossonero verso l’Europa, oggi “League”, domani di nuovo “Champions”.

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