De Sciglio, i motivi di una separazione giusta ed inevitabile

Dopo la sbornia della settimana pasquale, con le emozioni in serie regalate dal derby e dalla firma sul closing e la presentazione della nuova società, è arrivata la sconfitta casalinga contro l’Empoli che ha spento un po’ gli entusiasmi di tifosi e addetti ai lavori rossoneri. Una brutta sconfitta, una partita giocata male che ha tolto al Milan la possibilità di allungare sulle dirette inseguitrici per la lotta al sesto posto e ha allontanato ulteriormente Atalanta e Lazio per la lotta ad un posto in Europa League senza dover passare dai preliminari. Uno dei Milan più brutti della stagione si è trovato sotto di due reti in casa contro il peggior attacco del campionato e alcuni giocatori sono usciti dal campo sotto i fischi di San Siro. Uno tra tutti, Mattia De Sciglio. Il terzino cresciuto nelle giovanili del Milan dopo il brutto derby ha offerto una prestazione insufficiente anche contro l’Empoli, prolungando il suo momento no.

Al momento della sostituzione il calciatore rossonero è stato ricoperto dai fischi di quasi l’intero stadio, ricordando episodi avvenuti più volte, solo qualche mese fa, con un altro degli ultimi capitani rossoneri, Riccardo Montolivo. Sulla falsariga del suo compagno di squadra, dal quale Mattia ha ereditato la fascia, De Sciglio è stato spesso ritenuto il colpevole, e quindi fatto diventare capro espiatorio, delle cattive prestazioni e delle sconfitte del Milan. Fin qui nulla di strano, a parte un accanimento un po’ troppo mirato verso un undicesimo di una squadra che scende in campo. Il fatto increscioso è successo a fine gara, quando è stata accerchiata l’auto del terzino rossonero e sono volate parole grosse verso di lui e la sua famiglia. Un atto vile e codardo che non può e non deve passare inosservato per nessuna ragione al mondo.

Al di là della scontata condanna del gesto, il fatto in sé può essere considerato come la goccia che ha fatto traboccare il vaso di un rapporto che già era destinato a terminare. Da tempo circolano ormai, infatti, voci su un sempre più probabile addio di De Sciglio in estate. Il calciatore ha un contratto in scadenza a giugno 2018 e pare si sia rifiutato di rinnovarlo. La nuova società ha parlato con l’entourage del terzino per capire le sue intenzioni, ma tutto lascia presagire gli scenari già descritti. Appare sempre più probabile, quindi, che le strade si divideranno alla fine di questo campionato e, solo l’azione mediatrice di Adriano Galliani nell’estate scorsa, ha rimandato questa decisione di qualche mese. Il calciatore ha bisogno di cambiare aria per ritrovare stimoli ed ambizioni giuste.

Le voci di mercato impazzano già e il nome di De Sciglio è già stato accostato a parecchie grandi squadre. C’è chi lo dà già alla Juventus dove Massimiliano Allegri, allenatore che lo ha fatto esordire in Campionato e in Champions League, lo stima molto e potrebbe essere quello giusto per farlo tornare quello ammirato nelle sue prime partite in Serie A. Negli ultimi giorni, però, si sono fatte insistenti le voci anche su presunti interessamenti del Napoli, da inserire per esempio in un possibile scambio con Goulham che piace al Milan, e addirittura del Real Madrid. Ci sono parecchie squadre all’estero che sarebbero interessate a lui, ma il Milan ora deve pensare solo e soltanto al sostituto. La storia con De Sciglio è ormai ai titoli di coda è forse è meglio così, dispiace solo di non aver valorizzato a pieno un talento che è cresciuto ed ha esordito con la maglia rossonera. A parte la primissima stagione, però, proprio con Allegri in panchina, De Sciglio non ha mai convinto del tutto e guadagnare qualcosa dalla sua cessione per poterla investire sul mercato, ora sembra essere davvero la scelta migliore.

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