Il Giornale: quanto è dura la vita del portiere con la palla tra i piedi

Non solo Donnarumma, ma anche Neto e Courtois. Gli ultimi giorni hanno visto protagonisti in negativo questi portieri, i cui erroracci con i piedi hanno focalizzato l’attenzione dei tifosi sulla regola del 1 luglio 1992, che ha cambiato per sempre l’interpretazione del ruolo del portiere.

Il divieto di prendere la palla con le mani su retropassaggio di un compagno di squadra, introdotto da Blatter al fine di favorire il gioco offensivo, scrive Il Giornale, ha da subito penalizzato quella generazione di portieri che hanno subito il cambio di regolamento “in corsa”: la prima vittima fu Luca Marchegiani, fallendo un retropassaggio di Costacurta in una partita con la nazionale contro la Svizzera, perdendo anche il posto da titolare. “Ci trovammo spiazzati, non capimmo immediatamente la portata di un cambiamento così grande e abituarsi non fu semplice“, ammette Marchegiani. “Oggi i ragazzi imparano ad usare bene i piedi fin da piccoli e pian piano questo è diventato uno dei fondamentali del ruolo, dopodichè un errore ogni tanto può sempre capitare“. Neto commise un errore simile quando difendeva la porta della Fiorentina, in un match contro il Cesena. Gigi Buffon ne fece tre di questi errori: contro l’Atalanta nel 2005, contro il Lecce nel 2012 e contro la Spagna lo scorso ottobre. Diego Lopez tre anni fa, in un Parma-Milan non riuscì a controllare un retropassaggio di De Sciglio, che finì la sua corsa in rete.

Anche in Europa si trovano errori clamorosi di portieri abituati a giocare la palla con i piedi: Ter Stegen è uno di quelli all’avanguardia nel controllo del pallone, qualità che lo ha portato a giocare nel Barcellona; gli errori nella sua carriera sono molteplici: dai tempi del Moenchengladbach, fino al più recente match con il Celta Vigo, passando per dalla nazionale.

Impostazioni privacy