Un fondo sovrano con più investitori: per il nuovo Milan il modello da seguire è quello dell’Arsenal

L’Arsenal è la squadra del cuore di Paul Singer, fondatore di Elliott Management, l’hedge fund americano che ha concesso a Yonghong Li il prestito da 303 milioni di euro necessario a chiudere la trattativa di acquisto del Milan. Il potente uomo d’affari statunitense, racconta il Financial Times, è solito seguire le sorti dei Gunners in un bar di New York vicino al suo ufficio e quando può va di persona all’Emirates Stadium a seguire Sanchez e compagni.

Direte voi: è questo cosa c’entra col Milan? Probabilmente è solo una coincidenza, ma secondo più osservatori del mondo finanziario, il club rossonero si sta preparando ad assumere una struttura societaria molto simile a quella dell’Arsenal. Ovvero una struttura che non preveda più una cordata di proprietari (ipotesi naufragata dopo la “scomparsa” di Sino-Europe), ma bensì un fondo con tanti investitori.

Secondo quanto riporta oggi Tuttosport citando il Wall Street Journal, il fondo americano avrebbe già individuato alcuni investitori pronti ad entrare nel Milan qualora Yonghong Li non riuscisse a rimborsare il prestito. Proprio quello che è successo al club londinese, che è di proprietà di una società per azioni controllata negli anni da diversi uomini d’affari, ora ridottisi a due, un americano ed un uzbeko, subentrati dopo anni di presidenza della famiglia Hill-Wood, che ha tramandato l’Arsenal di generazioni. Una sorta di famiglia Berlusconi inglese…

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