Il Milan debutta alla Borsa di Vienna: emesse oggi le due obbligazioni di 128 milioni di euro

I bond del Milan debuttano alla Borsa di Vienna. Da oggi due nuove obbligazioni della squadra di calcio Ac Milan sono quotate alla Borsa austriaca. I due corporate bond ammontano a un volume complessivo di 128 milioni di euro, con scadenza a poco meno di 1,5 anni.Il bond verra’ interamente sottoscritto appunto dal fondo Elliott (tramite il veicolo Project Redblack), il gruppo del finanziere Paul Singer che ha fornito un prestito da 303 milioni di euro al nuovo proprietario del Milan Yonghong Li, per l’acquisto del gruppo. Prestito che dovra’ essere rimborsato in 18 mesi. In particolare, un primo prestito denominato “Prestito Obbligazionario Garantito Associazione Calcio Milan S.p.A. 2017 -2018 – Serie 1” per un importo pari a circa 77 milioni di euro è stato finalizzato a rifinanziare pregressa esposizione debitoria dell’emittente, mentre un secondo prestito denominato “Prestito Obbligazionario Garantito Associazione Calcio Milan S.p.A. 2017 -2018 – Serie 2” per un importo fino a circa 54 milioni di euro ha finalità principale di finanziare la campagna investimenti dell’emittente sul mercato calcistico.

Attualmente 53 obbligazioni di aziende italiane con volumi di emissioni pari a oltre 6,2 miliardi di euro sono negoziabili alla Borsa di Vienna. Tra queste aziende come Barilla, Davide Campari, L’espresso, il gestore di reti di trasmissione Snam e il produttore di cemento Buzzi Unicem. Associazione Calcio Milan è stata assistita per tutti gli aspetti dell’operazione allo Studio Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners e, in particolare, per quanto riguarda gli aspetti di structured finance da un team composto dall’equity partner Emanuela Campari Bernacchi, dal senior associate Valentina Lattanzi e dagli associates Salvatore Graziadei e Allegra Arvalli; per quanto riguarda gli aspetti di banking & finance da un team composto dal name partner Riccardo Agostinelli, dal senior associate Daniele Migliarucci e dagli associates Giorgia Gentilini e Mattia Valdinoci; per quanto riguarda gli aspetti tax, dall’equity partner Cristiano Garbarini e dall’associate Alban Zaimaj.
Si chiude quindi la prima architettura finanziaria dell’acquisizione di Yonghong Li. “Il contratto firmato con Elliott e Blue Skye – come svela il libro BerlusClosing – investitori che hanno accettato di entrare nella partita a fronte di interessi elevati, è rigoroso sul versante delle scadenze. Ha una durata temporale di 18 mesi. Se dunque da una parte i 303 milioni di euro sono stati cruciali per chiudere l’operazione con Fininvest e per avviare la campagna acquisti di rafforzamento del club, dall’altra parte questi soldi rappresentano una cambiale da onorare a tutti i costi: pena la perdita da parte di Yonghong Li di alcune sue attività in Cina e l’escussione del pegno in mano ad Elliott sulle azioni del club rossonero”.

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