Ancelotti: “Sacchi fu un genio. Un innovatore. Mai nessuno aveva applicato quei metodi”

I trent’anni dall’arrivo di Arrigo Sacchi sulla panchina rossonera meritano il giusto riconoscimento, anche da chi quell’epoca l’ha vissuta da protagonista. È il caso di Carlo Ancelotti, che sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, ha ricordato il periodo del Milan di Sacchi.

La cosa più rivoluzionaria era l’uomo, cioè l’allenatore con il quale io avevo a che fare per la prima volta. Un martello. Sacchi pretendeva tantissimo, non staccava mai. Ma devo ammettere che era un genio, un innovatore“.

Sui metodi di allenamento di Sacchi, Ancelotti precisa: “Io non mi ero mai allenato tanto in carriera. Due sedute al giorno: la mattina si correva nei boschi, 45 minuti dietro quel matto di Pincolini (il preparatore atletico, ndr), su e giù, cambi di ritmo, cambi di direzione. Arrivavo all’ora di pranzo che vedevo la Madonna… Al pomeriggio, seduta tattica. Zona, pressing, fuorigioco, squadra corta… Mamma mia! In Italia non c’era nessuno che applicava quei metodi“.

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