Ombre su disponibilità economiche e progetti cinesi: la UEFA rimanda ad ottobre il Voluntary Agreement. Ma sul mercato…

Con un comunicato ufficiale pubblicato sul sito rossonero alle 20.30, il Milan ha fatto sapere di aver ritirato la domanda di Voluntary Agreement presentata all’UEFA lo scorso dicembre e che avrebbe dovuto costituire l’accordo col massimo organismo calcistico continentale relativamente al Fair Play Finanziario. In particolare, questo patto, già sottoscritto da altre squadre, serve a garantire che la squadra interessata sistemi i propri conti in rossonero entro un limite prefissato (di solito tra i tre ed i cinque anni), evitando così la mannaia di pesanti sanzioni.

Secondo quanto riferisce l’edizione questa mattina in edicola de La Gazzetta dello Sport, la UEFA avrebbe “rimandato” il Milan al prossimo autunno perchè non pienamente convinta nè dal progetto di rientro (diminuzione del deficit e strategie d’investimento), nè dalle informazioni sulla nuova proprietà presieduta da Yonghong Li. Ecco perchè è stata la stessa UEFA a suggerire alla società di via Aldo Rossi di ripresentarsi in autunno con una nuova domanda. Nessun dramma sull’asse Pechino-Milano: l’amministratore delegato Fassone sta per lanciare nuovi progetti di ricavo per il club rossonero, come la realizzazione di scuole calcio in Cina.

E a questo punto cosa succede? In realtà niente, perchè eventuali sanzioni scatterebbero soltanto tra due stagioni, quindi il Milan non ha alcun problema negli investimenti sul mercato, avendo anche il tempo, da qui al ’18/’19 di imbastire un nuovo piano che stavolta convinca pienamente la UEFA.

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