Il triste addio di Lapadula, un guerriero che ha lasciato Milano

La notizia era nell’aria da tempo, Gianluca Lapadula lascia definitivamente il Milan per trasferirsi a Genova, sponda rossoblu. Dopo giorni di trattative e di accostamenti le due società hanno trovato l’accordo sulla base di un prestito oneroso da due milioni di euro con obbligo di riscatto fissato ad undici.

Lapadula lascia definitivamente il Milan tra le lacrime, quelle lacrime che lo accomunano a tanti grandi uomini che si sono presi la responsabilità di indossare questa maglia. Per esser grandi al Milan non per forza si deve fare la storia, basta poco per entrare nel cuore dei tifosi, basta un piccolo gesto per non uscire mai da lì. Gianluca è uno di questi grandi uomini.

Il suo arrivo a Milano fu rapidissimo ed inaspettato: il Napoli ed il Genoa lo seguivano da tempo ma la trattativa con il Pescara non fu mai avviata. Il Milan si inserisce, e con una trattativa che oggi definirei in stile Fassone-Mirabelli ma condotta da Adriano Galliani, Lapadula diventa rossonero per undici milioni di euro. Il suo compito? Fare il vice di Bacca.

Sir William accetta l’incarico senza polemiche o altro e, dopo aver superato un infortunio muscolare, inizia la sua stagione con il Milan. Le attese sono tante: Lapadula è il capocannoniere della Serie B con trenta gol segnati, record assoluto del torneo, ed i rossoneri hanno fame di riscatto. La numero nove grava come un macigno sulle sue spalle, ma lui non sente affatto questo peso addosso.

Nonostante l’inizio difficile con una sola partita da titolare e tantissima panchina, Lapadula non molla e il 9 Novembre trova il primo gol in A in casa del Palermo. Il suo spirito guerriero non lo farà cadere neanche nella notte di Doha, in cui fallisce il primo riguardo rigore rossonero. La sua grinta, il suo spirito di sacrificio, le sue lotte con i difensori, la sua voglia di non arrendersi mai resteranno per sempre nei nostri cuori. Poteva finire meglio ma a noi resterà soltanto un dolce ricordo…

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